"Non un ministero delle Politiche agricole ma un hub, un centro nevralgico per lo sviluppo dell’agroalimentare". Questa la proposta del presidente di Confagricoltura Mario Guidi, lanciata al convegno dal titolo “Alimenta il Pil”, svoltosi a Roma presso l’Università Luiss Guido Carli il 12 febbraio.

 

Secondo Guidi il “modello ministero non serve più". Il numero uno di Confagricoltura ha auspicato la creazione di "dicasteri con una funzione diversa e nuova, che facciano da “snodo”, permettendo di condividere le conoscenze, favorire la collaborazione tra impresetagliare drasticamente la burocrazia".
Al centro di questa strategia devono esserci le Regioni. "Anche se le realtà sono diverse - ha detto Guidi - non possiamo più permetterci politiche agroalimentari non “coordinate”".

 

Guidi ha parlato alla presenza di numerosi leader politici e vertici delle associazioni dei settori agricoltura, industria, servizi e sindacati. Più volte – supportato dallo studio dei docenti della Luiss - ha fatto riferimento al settore agroalimentare esprimendo voglia e bisogno di progettualità, sollecitando la nascita di un’“Agricoltura 3.0” ed evidenziando la necessità di una strategia sistemica come agronetwork.

 

"La creazione del valore si va spostando dai prodotti ai processi – ha osservato il presidente dell'organizzazione - L’obiettivo è quello di creare un settore agroalimentare che faccia network, che avvii contratti di rete, che trovi nella condivisione, e non nella divisione, le occasioni di crescita, come sistema integrato. Intorno al concetto di sviluppo ruota il rilancio del settore e la ripresa del Paese".

 

Confagricoltura propone 25 grandi progetti territoriali, uno o due per Regione.
Guidi ha concluso richiamando l'attenzione su alcune "parole-proposte", a partire dal Sud. "Il Mezzogiorno può ripartire proprio grazie al settore agroalimentare - ha detto Guidi - Lo dicono i numeri, lo dicono i progetti possibili". Spazio anche alle piccole e medie imprese.

 

E infine il 15% del Pil: "Questo è il valore dell’agronetwork nel suo insieme, più di ogni altro comparto privato, è bene che ve ne sia piena e diffusa consapevolezza".