Nuovi apporti atlantici, supportati da un contestuale richiamo di masse d'aria più fredda, porteranno il maltempo sulla Penisola. Il quadro meteorologico tornerà positivo dalla prossima settimana, grazie alla temporanea espansione del campo anticiclonico azzorriano: una sorta di “reset” barico in vista di una nuova, più audace, fase invernale.


Il punto della situazione

Anche questi giorni confermano il lungo trend barico estremamente dinamico di questo inverno. Complice una bassa pressione sul Canada in gran forma, che, grazie alle sue manovre a livello emisferico, è in grado di mantenere attivo il canale atlantico sul Mediterraneo centrale. Così, anche ad opera di crescenti apporti freddi dal Nord Europa, ci sono state e vi sono ancora ottime occasioni per abbondanti nevicate lungo la Penisola.
La neve scenderà in queste ore localmente anche in pianura sui settori nord occidentali, proprio in coincidenza con la formazione di una profonda area ciclonica sul bacino centro-meridionale italiano.
Gli accumuli maggiori si avranno però dai 1000 metri in su, ma il collocamento delle quote sarà da valutare quotidianamente con l'analisi della reale traiettoria che prenderà il vortice ciclonico.


Il gelo in Europa

nord delle Alpi il continuo scontro tra masse d'aria contrastanti tra Francia, Germania, Regno Unito e Polonia sta causando abbondanti nevicate e vere e proprie bufere.


Analisi

Gli effetti bizzarri sul quadro meteo dell’emisfero settentrionale vengono indubbiamente attribuiti al riscaldamento stratosferico che si è verificato nelle ultime settimane sul Polo Nord. In Italia, al momento, prevale il respiro oceanico, che sta andando ad inibire l’elevazione verso nord dell'alta pressione delle Azzorre.
Come già accennato questa fase umida e piuttosto fresca verrà temporaneamente inibita nei cosiddetti "giorni della merla" (i più freddi dell'anno), momento decisivo per l’evoluzione dell'assetto barico.
Diversi modelli previsionali, tra cui Gfs (americano) e Ecmwf (europeo), da qualche giorno ipotizzano un indebolimento del vortice ciclonico canadese ed una graduale ripresa dell’alta pressione russa. Ma non è tutto: con il cedimento del canale perturbato atlantico, l'anticiclone azzorriano avrà strada libera per elevarsi verso l’areale groenlandese.


Evoluzione

Scongiurato il possibile anticipo primaverile previsto in qualche “run” modellistico, il futuro dipende dalla prossima incursione ciclonica, quella d'inizio settimana. Nel caso in cui dovesse spostarsi sul nord Africa, l'alta pressione delle Azzorre avrebbe strada libera sull’Italia, ma se dovesse invece  dirigersi sulla Grecia – ipotesi più quotata – massa d’aria gelide, in scivolamento sul bordo meridionale del blocco anticiclonico, affluirebbero sulla Penisola.
Il "reset” barico, definito in apertura, inizierà a prendere consistenza quando il vortice canadese, responsabile delle attuali perturbazioni atlantiche, perderà energia liberando quella parte d'oceano destinata all'anticiclone delle Azzorre. La mancanza di un periodo di vero e proprio gelo nel cuore del Mediterraneo è proprio dovuto alla scarsa spinta alto pressoria, in grado di causare blocchi atlantici.


Tendenza

Il maltempo nella giornata odierna si centrerà nelle regioni adriatiche e meridionali. Un crescente apporto di aria più fredda dai quadranti orientali apporterà un generale calo delle temperature, con quota neve in rapido calo sulle aree nord occidentali. Le restanti Regioni vedranno un temporaneo miglioramento che culminerà nella giornata di domenica, quando una nuova perturbazione dai settori occidentali porterà un peggioramento al Nord e sulla Toscana.
L’evoluzione verso est della perturbazione faciliterà inoltre costanti infiltrazioni d'aria molto fredda con ripercussioni evidenti sulle temperature. La situazione è destinata a peggiorare nuovamente tra il 4 ed il 5 di febbraio, quando un'irruzione artica molto intensa andrà ad estendersi sul Mediterraneo.