“La trattativa sul bilancio della Ue? Sempre più simile a una ‘Guerra dei Roses’”. Così il presidente di Confagricoltura Mario Guidi, parafrasando un film in cui tra marito e moglie la spartizione di un appartamento si trasforma in una battaglia all’ultimo sangue, commenta il clima che si è instaurato tra i Paesi della Ue nel corso della trattativa sul bilancio che ha portato ad un rinvio dopo il vertice straordinario di Bruxelles che ha affidato al presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, il ''mandato'' di presentare una nuova bozza di compromesso che sarà discussa in un nuovo vertice.

“Abbiamo ancora una casa comune europea?”, si chiede Guidi. "Ogni Paese cerca di portare a casa qualcosa, dimenticandosi che, mentre l’Europa cresce (gli attuali calcoli si basano già su 28 membri), il bilancio si contrae”.
Un dato di fatto questo, per il presidente di Confagricoltura, confermato dal rinvio. “L’Italia sta facendo la sua parte - commenta il presidente - e forse, per la prima volta, il governo, rappresentato ai massimi livelli, si sta battendo davvero per la difesa della Politica agricola comune. La proposta di Herman Van Rompuy era sicuramente migliorativa rispetto alla precedente, ma non sufficiente, tenuto conto, soprattutto, che si sta negoziando solo per limitare le perdite".

"Meglio il rinvio che un cattivo accordo" secondo il presidente di Coldiretti, Sergio Marini.
La mancanza di accordo non pregiudica il futuro dell’Unione - afferma in una nota - e offre anzi più tempo "che dobbiamo saper impiegare per cercare di portare pienamente l’Italia in Europa, facendo sì che si riconosca il valore strategico della Politica agricola comunitaria e del “modello agricolo italiano”.

Un rinvio "prevedibile" secondo il presidente della Commissione Agricoltura del Pe, Paolo De Castro.
"Per noi era inaccettabile che l'Europa ci chiedesse da un lato maggiori sacrifici agli agricoltori sul greening e dall'altro ulteriori tagli al bilancio della Pac", ha dichiarato. Secondo De Castro "è stata una buona decisione quella di rinviare il voto sugli emendamenti alla proposta di Ciolos in Commissione Agricoltura del Parlamento al 23 e 24 gennaio, data in cui potremo tenere conto delle nuove proposte di bilancio e discutere in particolare della questione del greening".
Un accordo, quello su greening, che si preannuncia comunque molto difficile alla luce dei tagli, "perché - ha concluso De Castro - con la proposta Van Rompuy è venuto meno il postulato stesso della proposta del Commissario Ciolos".

Auspicando che si arrivi ad un giusto compromesso "che permetta di valorizzare il ruolo fondamentale della Pac e tuteli gli interessi degli agricoltori", il presidente della Cia, Giuseppe Politi, dà atto al governo italiano di aver fatto tutto il possibile nell'ambito del negoziato europeo. "L'atteggiamento fermo in difesa degli interessi italiani e in particolare dell'agricoltura - ha sottolineato Politi - ha permesso di evitare pesanti conseguenze per le nostre imprese agricole.
"I tagli proposti erano assurdi e avrebbero devastato il settore primario e rimesso in discussione la stessa riforma Pac 2014-2020. Adesso abbiamo tempo per preparare una strategia condivisa e facendo gioco di squadra possiamo ottenere importanti risultati":