Chiederemo all’Organizzazione europea delle rappresentanze agricole, Copa-Cogeca, di valutare anche una mobilitazione degli agricoltori europei se sarà necessaria, poiché le proposte del presidente del Consiglio Ue Van Rompuy in materia di bilancio sono fuori da ogni logica”. Lo ha dichiarato il neo-presidente dell’Alleanza delle cooperative agroalimentari Maurizio Gardini commentando le Conclusioni della presidenza del Consiglio dello scorso 13 novembre.

Non esiste più coerenza tra la strategia europea del 2020, che aveva fissato le linee di intervento dell’Unione fino al 2020 attraverso lo slogan “crescita inclusiva, intelligente e sostenibile” e ciò che sta emergendo dal dibattito. Ammontano quasi a 80 miliardi i tagli rispetto alla proposta iniziale del giugno 2011".
Secondo le prime simulazioni effettuate dagli uffici delle organizzazioni cooperative, la proposta Rompuy ci riporta ai livelli di spesa che, in termini assoluti, sono quelli del periodo programmatorio 2007-2013, quando il bilancio Ue era di 993,6 miliardi.

Nella nuova ipotesi di ripartizione della spesa - continua Gardini -, a pagare le conseguenze maggiori è il mondo agricolo. Oltre ai pesanti tagli previsti nella proposta originale di giugno 2011 che ammontavano ad oltre 38 miliardi, se ne aggiungono ora altri 22. E vengono ridotti anche gli stanziamenti fuori dal quadro multiannuale che servono per affrontare le emergenze e le crisi gravi. “L’agricoltura vedrebbe in totale svanire nel nulla circa il 15% della propria dotazione".

Per quanto ci riguarda – conclude Gardini –, il negoziato sulla Pac va a questo punto fermato. E' stato un errore iniziarlo senza certezza di bilancio ed oggi lo è ancora di più continuarlo con queste premesse. Le richieste del mondo agricolo dovranno ora alzare il tiro a partire dalla percentuale obbligatoria di spesa del 30% per le misure di inverdimento che appare ancora di più inappropriata, fino alle questioni che riguardano le misure di mercato e dello sviluppo rurale".

"Proprio sullo sviluppo rurale – evidenzia il presidente –  è inaccettabile l’inversione di tendenza rispetto al passato. Questo importante strumento passa dagli 89 miliardi previsti nel periodo di programmazione 2007-2013 a 83, dimostrando come i risparmi derivano da semplici calcoli matematici e non da riflessioni sul futuro del comparto".