Lombardia
Quattro milioni e mezzo per i risicoltori


Sono in arrivo dalla Regione 4,5 milioni di euro a favore dei risicoltori lombardi e delle aziende che applicano le tecniche dell'agricoltura conservativa. Lo stabilisce il decreto della Direzione generale Agricoltura, che assegna le risorse della misura 214 del Programma di sviluppo rurale per l'anno 2012. Si tratta di 4.512.478 euro, destinati a finanziare i progetti di 478 aziende agricole, che, per i prossimi 5 anni, si legano al rispetto degli impegni delle misure agroambientali.
"Con questi fondi - spiega l'assessore regionale all'Agricoltura Giulio De Capitani - incentiviamo la sostenibilità dell'azienda agricola nell'ambito della risicoltura e dell'agricoltura conservativa, che utilizza tecniche di minima lavorazione del terreno e semina su sodo. L'ampia adesione alle misure agroambientali conferma l'impegno degli agricoltori lombardi a favore della tutela della qualità delle acque e del suolo agricolo, della conservazione della biodiversità e del paesaggio rurale".
"In termini di superficie - conclude De Capitani - abbiamo aumentato notevolmente l'estensione dei terreni agricoli soggetti agli impegni agroambientali: un totale di 23.000 ettari per le tecniche di agricoltura conservativa (azione M) e circa 44.000 ettari di risaie, su cui è stata applicata l'azione di conservazione della biodiversità (azione I)".
Tuttavia non ci sono solo buone notizie per i risicoltori: "Sul fronte Pac massima allerta. Secondo le simulazioni sugli impatti della futura politica agricola comunitaria il riso rischia di essere la coltura più penalizzata, con perdite sui premi nell'ordine del 50%". Parole di De Capitani stesso, intervenuto al convegno 'Quale futuro per la risicoltura in provincia di Pavia' a Sant'Alessio con Vialone (Pv).
L'assessore è intervenuto anche sul tema dell'eventuale Distretto del riso nel pavese. "Serve fare sistema - ha spiegato - e cercare nell'aggregazione, quella vera dei fatti, la strada per rilanciare un settore che per noi è strategico dal punto di vista economico, ma anche storico e ambientale; quella del Distretto del riso è certamente una possibilità, che merita tutta la nostra attenzione".

 


 

Puglia
Siccità: dichiarato lo stato di crisi

 

La Giunta regionale, su proposta dell'assessore alle Risorse agroalimentari Dario Stefano, ha dichiarato lo stato di crisi per l'agricoltura pugliese a seguito dell'eccezionale andamento climatico e la conseguente siccità che ha colpito la Regione nei mesi da marzo ad agosto di quest'anno.
Secondo la Coldiretti di Foggia i danni sono così gravi la produzione di pomodoro risulta addirittura dimezzata.

 

Fonte: Agrapress


 

Toscana
Le organizzazioni agricole contro le nuove tariffe per prestazioni veterinarie

 

Gli allevatori toscani sono pronti a mobilitarsi contro l'aumento delle tariffe per le prestazioni veterinarie deciso dalla Regione, rende noto un comunicato unitario di Associazione regionale allevatori Toscana (Arat), Coldiretti, Cia e Confagricoltura.
Il nuovo tariffario dei dipartimenti di prevenzione delle aziende Usl per le prestazioni veterinarie e di igiene degli alimenti di origine animale ad allevatori e a macelli, prevede - secondo le organizzazioni - "prezzi esorbitanti".
"Gli aumenti stratosferici in qualche caso superano addirittura del 200% gli importi pagati ad oggi" si legge nel comunicato, che cita come esempio il prezzo del passaporto dei bovini che "da 1,36 euro passa a 4,00 euro". 
"Si tratta di un rincaro inaccettabile" e "deciso in modo unilaterale, senza alcuna forma di concertazione", protesta l'Arat che insieme alle organizzazioni agricole afferma di aver "scoperto le nuove tariffe il giorno in cui sono entrate in vigore". 
"Il nuovo balzello colpisce un settore che - continua il comunicato - sta attraversando un momento delicato, come dimostrano i dati che raccontano un calo continuo e irreversibile di capi e di aziende".
"Appesantire le prestazioni veterinarie significa mettere gli operatori zootecnici nelle condizioni di chiudere stalle e ovili", conclude il comunicato, da cui si apprende che gli allevatori toscani sono pronti a manifestare per chiedere alla Regione "l'abolizione degli aumenti che colpiscono pesantemente il settore".

 

Fonte: Agrapress


 

Campania
Pagamenti Psr, in agitazione i tabacchicoltori sanniti


"I ritardi e la mancanza di certezze nei pagamenti delle domande Psr hanno superato il limite di sopportazione: nessuna domanda fatta dai tabacchicoltori è stata pagata dal 2010 ad oggi. Non possiamo più attendere, adesso vogliamo risposte concrete".
Il presidente della Coldiretti BeneventoGennaro Masiello, si è rivolto con una nota formale al Coordinatore regionale e provinciale del settore tecnico dell'assessorato Agricoltura, Francesco Massaro, per evidenziare i danni che stanno subendo i coltivatori sanniti circa i mancanti pagamenti del Psr previsti per le misure del tabacco.
"Ad oggi - spiega Masiello - l'applicazione delle misure è disastrosa; nessuna azienda ha potuto presentare un piano per aumentare la competitività o per una vera innovazione di processo della coltivazione nell'ambito della misura 124, perché confusa e farraginosa. Tutte le 1199 domande presentate per la misura 144 dai tabacchicoltori sanniti, che doveva essere di semplice applicazione e il cui primo pagamento doveva essere effettuato entro il 2011, sono ancora in attesa dell'esito dell'istruttoria regionale e non si comprende neanche se esiste una sufficiente copertura finanziaria che dovrà essere superiore a 18 milioni di euro rispetto ai solo 7 milioni inizialmente previsti".
E per la misura 214 la situazione è, se possibile, ancora più preoccupante: "Le prime domande sono state presentate nel 2010 - continua Masiello - Nell'anno successivo sono cambiate le regole e le aziende hanno continuato a presentare domande ma ad oggi sono ancora in attesa di ricevere una comunicazione".
Nella sua nota Masiello mette in discussione l'intera applicazione del Psr/Campania ricordando il mancato finanziamento degli interventi istituzionali nei Progetti integrati di filiera e la perdurante assenza di copertura finanziaria delle misure 211 e 212 circa il sostegno di indennità compensativa per gli svantaggi strutturali ed ambientali.
Secondo Masiello "nel Psr 2007-2013 le risorse che derivavano dall'Ocm Tabacco e che dovevano essere utilizzate per le aree interessate alla coltivazione erano superiori ai 400 milioni di euro, compreso il cofinanziamento. Mi chiedo come sarà possibile per la regione dimostrare alla Commissione Ue di aver speso correttamente le risorse previste per il tabacco ad un anno dalla scadenza dei programmi". 
"Una situazione del genere - si legge nella lettera - che mortifica tutte le attese dei nostri imprenditori, in un momento di forte crisi dell'economia nazionale, alimenta una condizione esplosiva di malessere e di agitazione." 
"La Coldiretti – conclude la nota - non si disdegnerà di attuare tutte le azioni e strumentazioni sindacali per difendere le imprese agricole del Sannio". 


Marche
Il cibo marchigiano piace all'estero: +17% per l'export


Il cibo marchigiano fa registrare un aumento del 17% dell'export nel secondo semestre 2012. E' quanto afferma la Coldiretti regionale nel commentare i dati sul commercio estero diffusi dall'Istat che vedono le Marche tra le Regioni che presentano una crescita delle esportazioni superiore alla media nazionale, con un complessivo +6,4%. 
Nei primi sei mesi dell'anno il valore dei prodotti agroalimentari esportati è arrivata a quota 150 milioni di euro, contro i 128 dello stesso periodo del 2011, per un totale di 220 milioni di chili di cibo giunti sulle tavole di tutto il mondo. Circa i due terzi finiscono nei paesi dell'Unione Europea ma i migliori risultati si stano registrando sui mercati extra Ue, con le esportazioni triplicate in Medio Oriente e nei Paesi asiatici e raddoppiate in quelli africani. 
"L'andamento delle esportazioni è un elemento positivo per l'economia regionale dal quale dipendono molte delle opportunità di ripresa - sottolinea il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -. Nel grande mare della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei manufatti, quelle modalità di produzione che sono espressione diretta della nostra identità, dei suoi territori, delle sue risorse umane". 


Sardegna
Agnello Igp e Carciofo Dop, approvati i nuovi Piani di controllo


Sono disponibili online, sul sito di Agricoltura Sardegna, i nuovi Piani di controllo per l'indicazione geografica protetta "Agnello di Sardegna" e per la denominazione di origine protetta "Carciofo spinoso di Sardegna".
I piani di controllo regolano le attività di verifica operate dall'Agenzia Laore Sardegna sugli operatori aderenti alle filiere certificate.
I nuovi Piani di controllo e la relativa modulistica, approvati dal Mipaaf con i decreti n. 0020936 e n. 0020935 del 25 luglio 2012, sono in vigore a partire dal 25 luglio 2012.. 
Con i medesimi decreti l'Agenzia Laore Sardegna è stata confermata, per il prossimo triennio, quale autorità pubblica ad effettuare i controlli per le due denominazioni. 

 

Consulta le pagine:
Sezione Controlli - Agnello di Sardegna Igp
Sezione Controlli - Carciofo spinoso di Sardegna Dop


 

Marche
Il Servizio fitosanitario regionale verrà esternalizzato?

 

La Giunta regionale delle Marche ha depositato, a fine luglio, una proposta di legge di riforma dell'Agenzia per i servizi nel settore agroalimentare (Assam) che contiene norme di trasferimento delle funzioni e dei relativi poteri autoritativi del Servizio e di nomina degli ispettori fitosanitari all'agenzia.
L'agenzia, pur essendo un ente strumentale della Regione Marche, è un ente pubblico economico la cui personalità giuridica, disciplinata dal diritto privato, rende incompatibile l'esercizio di funzioni proprie della pubblica amministrazione. La proposta di legge, nella parte relativa al Servizio Fitosanitario, è in contrasto con la disciplina statale e dell'Unione oltre che con l'orientamento di altre Regioni, alcune delle quali hanno recentemente legiferato in materia, sempre riconducendo alle strutture regionali le funzioni del Servizio Fitosanitario.
L'Associazione ha richiesto un'audizione alla Commissione competente poiché ritiene necessario emendare la proposta di legge nelle parti che violano la normativa fitosanitaria.