Non è febbre alta. Ma il termometro indica un leggero stato influenzale per le aziende agricole nel terzo trimestre 2011. Complice il peggioramento della fiducia e la complicazione del quadro economico-finanziario che sta contagiando tutti i settori.

Lo rileva l'Ismea nell'indagine panel sulla congiuntura dell'agricoltura italiana.
L'indicatore
 si è mantenuto, nel terzo trimestre, in territorio negativo - spiega l'Istituto - registrando un leggero peggioramento rispetto ai precedenti tre mesi. 
Le preoccupazioni dichiarate dalle aziende agricole sono ancora prevalentemente imputabili alla dinamica dei costi di produzione, in previsione soprattutto di un proseguimento delle tensioni sui prezzi di carburanti e fertilizzanti.

 

Vendite e mercati

Sul versante delle vendite, tra l'altro, il mercato non presenta prospettive migliorative nelle condizioni attuali, in un trimestre in cui hanno prevalso i pareri negativi anche sull'andamento degli affari correnti. Dalle risposte - prosegue l'Ismea - emergono comunque situazioni e giudizi differenziati, con prospettive e opinioni decisamente migliori, rispetto alla media, sull'evoluzione congiunturale nei comparti vitivinicolo e della zootecnia da carne, quest'ultima favorita da una minore pressione dei costi.

In generale, i giudizi sulla domanda interna, seppure migliorativi rispetto all'anno scorso, riflettono una scarsa soddisfazione da parte delle aziende agricole.
All'estero, al contrario, le richieste si mantengono su livelli considerati normali, con una prevalenza di pareri positivi nei comparti dell'olio di oliva e della zootecnia da carne. I dati rilevati - conclude l'indagine - confermano in agricoltura una sostanziale tenuta dei livelli occupazionali anche nel terzo trimestre dell'anno. Al riguardo, il 95% degli operatori non ha indicato, tra luglio e settembre, variazioni di rilievo rispetto ai precedenti tre mesi.

 

Costi agricoli in ribasso

Ottobre conferma l'andamento al ribasso dei costi agricoli. E' quanto rileva l'Ismea sulla base dell'indice dei mezzi correnti di produzione in agricoltura che si è attestato nel mese scorso a 134,5 (base 2000=100), facendo segnare una contrazione dello 0,2% su settembre. La crescita tendenziale, rispetto a ottobre 2010, si è intanto ridotta al 2,7% (era al 3,6% a settembre), confermando la decelerazione in atto a partire da quest'estate. Sulla dinamica mensile - spiega l'Ismea - ha inciso la riduzione significativa dei prezzi degli animali da allevamento (-6,2% rispetto a settembre), conseguente ai normali andamenti stagionali.

Scendono anche i prezzi dei mangimi (-1,3%), riflettendo la tendenza al ribasso dei mercati cerealicoli, mentre aumentano concimi (+0,6%), sementi (+0,5%) e prodotti energetici, con questi ultimi rincarati in media dello 0,8%, per effetto di ulteriori tensioni sui carburanti (+1,2%). Invariati, sempre nel confronto congiunturale, i capitoli dei fitosanitari, dei salari e delle spese per assicurazioni ed emolumenti a terzi.

Rispetto a ottobre 2010 emerge invece una dinamica ancora sostenuta per fertilizzanti (+7,6%) e prodotti energetici (+5,7%), mentre si riduce in maniera significativa la forbice dei prezzi, rispetto allo scorso anno, per i composti destinati all'alimentazione animale (+3,1%, dal 6,4% di settembre). Incrementi più modesti interessano sia il costo del lavoro (+1,2% i salari) che i prezzi delle sementi (+1,3%) e dei presidi fitosanitari (+0,3%). In calo gli animali da allevamento che su base annua hanno ceduto il 5,2%.