La Commissione europea apre alla possibilità di rivedere il prezzo di ritiro dal mercato per pesche e nettarine. Lo ha annunciato il Commissario europeo all'Agricoltura, Dacian Cioloş, nel corso del Consiglio agricolo di Bruxelles.
Da più parti erano state avanzate richieste di provvedimenti per sostenere i produttori di fronte a prezzi in costante calo che, nel caso di pesche e nettarine, coprono in questo momento appena la metà dei costi di produzione.

Paolo Bruni, presidente Cogeca, ritiene sia necessario un nuovo pacchetto di aiuti per l’ortofrutta, aggiuntivo rispetto a quei 210 milioni di euro stanziati da Bruxelles a seguito della crisi da Escherichia coli. I nuovi finanziamenti dovrebbero andare ai prodotti di stagione, in primis pesche e nettarine, per le quali Cogeca suggerisce un sostegno di 30 euro ogni 100 kg.

Anche gli eurodeputati italiani appartenenti a tutti gli schieramenti hanno presentato un’interrogazione alla Commissione per allargare le misure straordinarie di sostegno di pesche e nettarine, oltre ad angurie e melanzane.
L’iniziativa è stata lanciata da Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, di fronte alle notevoli perdite subite da comparti diversi rispetto a quelli inclusi nel pacchetto già stanziato, che copre i seguenti ortaggi: lattuga, pomodori, cetrioli, zucchine e peperoni.

La delegazione italiana al Consiglio Agricoltura si è fatta ambasciatrice del sostegno al settore ortofrutticolo, nonostante l’assenza a Bruxelles del Ministro Saverio Romano, definita “imbarazzante” dalla Fedagri-Confcooperative "in un momento tanto cruciale".

Cioloş ha escluso che si possano prevedere in questo caso delle compensazioni legate alla crisi sanitaria. “Bisogna distinguere molto chiaramente gli interventi a seguito dell’impatto del panico da E.coli” ha dichiarato “dalle evoluzioni di mercato dovute a congiunture specifiche al settore, per le quali vengono attivati gli strumenti previsti nel quadro dell’Ocm e non quelli straordinari”.

Secondo il commissario, il crollo dei prezzi della frutta - che si è registrato prima della recente crisi - è da imputare alle condizioni meteorologiche: a causa di una stagione più calda del solito, ortaggi e frutta prodotti in diverse regioni d’Europa che abitualmente raggiungevano le tavole dei consumatori in periodi diversi, sono stati immessi sul mercato contemporaneamente, facendo crollare i prezzi. Una circostanza utile, quindi, ad attivare lo strumento del ritiro dal mercato, ma non un piano di sostegno straordinario.

Potrebbe, però, essere rivisto il prezzo offerto per ritirare pesche e nettarine: un dato non aggiornato da 15 anni e che i servizi della Commissione potrebbero scoprire non più in linea con la realtà del mercato. Nel caso di modifiche, sarà il Comitato di gestione dell’Unione europea ad apportarle a breve, anche prima della fine del mese.

A cura di Laura Serassio