"Entra nel vivo la componente politica del progetto Futuro fertile per la competitività e la modernizzazione delle imprese agricole italiane, lanciato da Confagricoltura nel marzo scorso al Forum di Taormina". Lo ha annunciato alla stampa il presidente dell'organizzazione degli imprenditori agricoli Federico Vecchioni, che ha illustrato la riforma normativa dell'agricoltura italiana. "Si tratta di 61 proposte per riorganizzare, partendo dal tema comune della semplificazione, l'intero sistema agroindustriale".
"Il nostro progetto - ha spiegato Vecchioni - che nei prossimi giorni presenteremo al ministro Giancarlo Galan, e ai presidenti delle commissioni Agricoltura del Senato e della Camera Paolo Scarpa e Paolo Russo, è immediatamente attuabile all'interno delle commissioni parlamentari per diventare un disegno di legge, anche perché - ha sottolineato il presidente - per oltre il 90% è a costo zero".
Le uniche voci di spesa potrebbero essere la stabilizzazione delle agevolazioni contributive per le zone montane e svantaggiate, ha detto Vecchioni assicurando che sulla questione c'è la disponibilità di Confagricoltura ad una mediazione.
Il disegno di riforma, che potrebbe essere intitolato, secondo Confagricoltura, "Primum semplificare", è composto da una serie di capitoli comprendenti riordino fondiario, lavoro e previdenza, rapporto con il mercato, ambiente ed agroenergie, credito, infrastrutture, semplificazione. Su quest'ultimo tema, il presidente Vecchioni si è detto favorevole a trasferire alcune competenze in tema alimentare, dal ministero dello Sviluppo economico a quello delle Politiche agricole.
Altro aspetto della semplificazione auspicata da Confagricoltura, riguarda il settore zootecnico, per il quale Vecchioni ha parlato della necessità di modificare la legge 30 del 1991 liberalizzando il sistema dei controlli per diminuire i costi. Tutto questo con lo scopo di rendere possibile il coinvolgimento di più soggetti sia nella gestione dei registri anagrafici dei libri genealogici, sia nello svolgimento delle valutazioni genetiche del bestiame.
Tra gli altri interventi proposti, la revisione triennale degli incentivi alle biomasse, l'affitto d'impresa per una migliore organizzazione produttiva dell'attività dell'imprenditore agricolo, e la semplificazione dei procedimenti autorizzativi necessari per l'esercizio dell'attività di impresa.
Vecchioni ha infine sottolineato come Futuro fertile sia un progetto aperto al contributo di tutte le organizzazioni agricole, ponendosi anche come strumento di attiva partecipazione istituzionale, ripristinando quel clima di collaborazione e di dialogo, precondizione per la stabilità e lo sviluppo dell'economia del paese che sta vivendo un momento difficile.
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Fonte: Confagricoltura