Le cooperative lombarde rappresentate da Fedagri Confcooperative si sono riunite presso il Centro Paolo VI a Brescia per affrontare la tematica del futuro della Pac dopo il 2013, visto il sempre più vicino avvicendarsi dell'iter legislativo a livello europeo.
Nell'aprire i lavori il vicepresidente di Confcooperative Brescia Marco Menni ha dato il benvenuto ai presenti sottolineando l'importanza della cooperazione agroalimentare e non solo, nelle varie realtà del territorio bresciano.
Il presidente di Confcooperative Lombardia Maurizio Ottolini, che ha anche moderato l'incontro, ha affermato: "Il settore agroalimentare ha bisogno di certezze per il futuro, per la sua competitività, per la sua legittimazione nell'ambito delle politiche economiche dell'Ue, ma anche per tante questioni che vanno al di là della tematica della Pac, come la razionalizzazione del settore, l'organizzazione delle filiere e l'aggregazione dell'offerta".
L'assessore all'agricoltura della provincia di Brescia Gian Francesco Tomasoni, ringraziando Fedagri Confcooperative per aver scelto il territorio bresciano per l'organizzazione dell'evento, ha espresso apprezzamento per le posizioni indicate dalla cooperazione nel documento sul futuro della Pac.
Il presidente di Fedagri-Confcooperative Lombardia Fabio Perini, partendo proprio dalle posizioni già emerse nel documento unitario sulla Pac presentato lo scorso giugno, ha tracciato un ampio ragionamento riguardo ai principi su cui la cooperazione agroalimentare dovrà puntare per il futuro degli imprenditori e delle imprese agricole socie.
"La cooperazione può e deve rappresentare uno degli strumenti a disposizione della futura Pac per il proseguimento di obiettivi prioritari quali la competitività delle imprese e la produzione di beni pubblici per la collettività. Fedagri Confcooperative Lombardia - ha continuato Perini – sulla linea delle posizioni già espresse a livello nazionale, ribadisce la necessità dell'invarianza del budget comunitario destinato alla politica agricola comune; la cooperazione potrà essere uno strumento politico concreto se l'Ue riconoscerà i plus in termini competitivi e di produzione di beni pubblici per la collettività, derivanti dalle attività di organizzazione, aggregazione e governance delle filiere, di cui la stessa cooperazione è lo strumento principe".
Perini ha inoltre toccato questioni riguardanti il futuro delle attività di programmazione dell'offerta e di gestione delle crisi, con riferimento ai diversi settori della cooperazione agricola lombarda, nei comparti del fresco e trasformato, con particolare attenzione alle produzioni Dop.
© AgroNotizie - riproduzione riservata