In occasione dell’odierna riunione informale dei ministri dell’Agricoltura dell’Unione europea in corso a La Hulpe, il Copa e la Cogeca sono stati invitati ad apportare il loro contributo al dibattito sul tema 'Scegliere oggi per una Pac più forte domani'.

Di fronte ai 27 ministri e alla presenza del commissario all’Agricoltura Dacian Ciolos e del presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, il presidente della Cogeca Paolo Bruni ha affermato che vi sono 2 ragioni principali per assicurare anche in futuro il mantenimento di un settore agroalimentare forte nell’Unione europea.    

In primo luogo il dato occupazionale: "Sommando gli addetti impiegati direttamente nelle aziende agricole, a quelli che operano nel resto della filiera - ha evidenziato Bruni – constatiamo che un posto di lavoro su sei nell’Ue dipende dalla produzione agricola, un contributo di assoluto rilievo da valorizzare anche nella strategia 2020".

"Il secondo elemento - ha aggiunto Bruni - riguarda gli elevati standard in materia di qualità, sicurezza alimentare, rispetto dell’ambiente e del benessere animale garantiti oggi ai 500 milioni di consumatori: si tratta di benefici pubblici d’importanza straordinaria che dobbiamo impegnarci a mantenere e a rafforzare. Per mantenere tali presupposti – ha proseguito Bruni – occorre tuttavia conciliare prezzi ragionevoli per i consumatori e redditi equi per gli agricoltori, redditi purtroppo in costante calo dal 2003 e spesso neppure in grado di coprire i costi di produzione".

Secondo il presidente della Cogeca occorre pertanto lavorare su tre direttrici principali: 

1. il migliorare il funzionamento dei mercati, come evidenziato anche dalla recente risoluzione del Parlamento europeo; 

2. rafforzare la posizione degli agricoltori tramite il consolidamento delle cooperative e delle organizzazioni di produttori, in linea con le conclusioni della presidenza spagnola;

3. mettere a punto un pacchetto di misure di accompagnamento della competitività del settore, in particolare in materia di ricerca, innovazione tecnologica e incentivi all’integrazione.

"Chiediamo insomma alle istituzioni comunitarie – ha concluso Bruni – una Pac più forte e coraggiosa che sappia premiare i comportamenti virtuosi dei produttori e delle loro cooperative".