"La posizione comune franco-tedesca sulla Pac post-2013 segue la volontà del Parlamento europeo". Così il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, commenta il documento di riflessione sul futuro della Pac che ha ricevuto da parte dei ministri dell'agricoltura francese Bruno Le Maire e tedesco Ilse Aigner. 

"Nel documento, che è stato inviato anche al Commissario Ue Dacian Ciolos e alla presidente in carica del Consiglio dei ministri dell'agricoltura Sabine Laurelle - ha dichiarato De Castro - si percepisce una sostanziale unità d'intenti con la visione del Parlamento europeo espressa, lo scorso luglio, in occasione dell'approvazione della Relazione sul futuro della Politica agricola comune dopo il 2013. Una Pac rinnovata e robusta che sappia rispondere alle sfide globali. Un passo in avanti - ha concluso de Castro - da parte dei ministri europei in vista dei prossimi decisivi appuntamenti a partire dalla Comunicazione Ue attesa entro il prossimo novembre".

'Proposte interessanti per la modernizzazione della Pac post 2013' 

Da Francia e Germania emerge un orientamento contrario alla rinazionalizzazione della Pac Post 2013 ed a favore della salvaguardia del settore primario. 

Lo sottolinea Confagricoltura che commenta le prese di posizione franco-tedesche nel documento inviato al presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro ed al commissario europeo Dacian Ciolos. 

"Gli aspetti più importanti del documento - segnala Confagricoltura - sono la necessità di avere una Pac orientata al mercato ed al miglioramento della competitività, che sia anche all’insegna della semplificazione dei controlli e con l’obiettivo importante della reciprocità sui prodotti importati che devono rispettare le norme europee. Sul piano delle proposte - continua Confagricoltura - appaiono interessanti anche le richieste per il miglioramento degli strumenti di mercato per contenere la volatilità dei prezzi e migliorare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare; l’adozione di strumenti per l’assicurazione dei redditi dei produttori; la conferma del sistema dei pagamenti diretti; la maggiore autonomia degli stati membri nella gestione delle misure di sviluppo rurale. Quello proposto - conclude Confagricoltura - appare un approccio negoziale realistico, ma al contempo ambizioso, che consente di aprire il negoziato su una base di partenza avanzata ma fondamentalmente legata alle esigenze delle imprese agricole".