Nel 2008 il valore aggiunto prodotto nell'area del sommerso economico è compreso tra un minimo di 255 e un massimo 275 miliardi di euro.

Lo ha reso noto l'Istat sottolineando che il peso dell'economia sommersa è compreso tra il 16,3% e il 17,5% del Pil (nel 2000 era tra 18,2% e 19,1%). Osservando i vari settori, l'agricoltura emerge come il settore con la maggiore incidenza di unità di lavoro non regolari e con un tasso di irregolarità in aumento dal 20,9% del 2001 al 24,5% del 2009.

"I dati Istat, un lato ci dicono che esso è diminuito nel corso del decennio, con una piccola eccezione nel 2009 dovuta al crollo del denominatore, ovvero del lavoro regolare, e dall'altro indicano ai decisori che esso si concentra nell'agricoltura, nell'edilizia e nei servizi di cura alla persona e alla famiglia. Le azioni in corso contro il sommerso totale saranno via via rafforzate secondo le linee del prossimo piano triennale per il lavoro che ha tra gli obiettivi quello di liberare il lavoro dall'illegalità e dal pericolo". Lo ha detto il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi.