Il cambiamento climatico avrà pesanti ripercussioni sul settore agricolo, forestale ed ittico delle isole del Pacifico, con conseguente aumento dell’insicurezza alimentare e della malnutrizione, ha avvertito la Fao, in vista del Vertice Onu sul cambiamento climatico di Copenaghen.

Secondo il documento programmatico della Fao “Cambiamento climatico e sicurezza alimentare nel Pacifico”, preparato per il Vertice di Copenaghen, il cambiamento climatico avrà un “effetto negativo moltiplicatore” in una regione che è già sotto una grande pressione ecologica ed economica.

Le isole del Pacifico dovranno fare i conti con l’innalzamento del livello del mare, con il riscaldamento e l’acidificazione degli oceani, con alterazioni delle precipitazioni e della quantità di esposizione ai raggi solari, con modelli alterati di circolazione atmosferica ed oceanica e con una maggiore frequenza di eventi climatici estremi, quali i cicloni tropicali o prolungati periodi di siccità.

Molti di questi eventi potrebbero avere ripercussioni negative sulla resa agricola ed ittica, e dunque sulla sicurezza alimentare. Il degrado del territorio e dell’ecosistema marino, l’aumento delle temperature, l’erosione del suolo, la salinizzazione del terreno e la perdita dei nutrienti, la diffusione di malattie ed infestazioni, una maggiore frequenza di incendi boschivi, di siccità ed inondazioni, pongono a serio repentaglio la produzione alimentare di queste isole.

Adattamento e diversificazione

"I contadini non devono essere lasciati soli di fronte alle minacce del cambiamento climatico”, ha affermato il vice direttore generale della Fao Alexander Müller. “I paesi ed i loro partner per lo sviluppo devono far sì che essi ricevano le migliori informazioni a disposizione sulle possibili varietà di colture come pure sulle possibili diverse gestioni del terreno e delle risorse idriche per meglio adattarsi al cambiamento climatico”, ha aggiunto.

Quelle isole del Pacifico con produzione agricola a monocoltura, dovranno considerarne la ricaduta futura sulla sicurezza alimentare, poiché sistemi agricoli diversificati sono in grado di reagire meglio a mutati scenari climatici.

“Sistemi integrati, che comprendano colture, alberi e possibilmente zootecnia offrono migliori opportunità per un’intensificazione sostenibile della produzione alimentare, creando al tempo stesso un ecosistema più resistente”, ha aggiunto Müller.

Il settore forestale

Secondo la Fao, “L'impatto del cambiamento climatico unito al supersfruttamento delle risorse forestali della regione, porrà un’enorme pressione sulle rimanenti foreste”.

Foreste ed alberi forniscono importanti alimenti di base nella regione del Pacifico, quali ad esempio l’albero del pane, il mango, gli agrumi e le noci di cocco. Le foreste di mangrovie impediscono l’erosione delle coste, forniscono protezione da mareggiate e possibili tsunami, ed offrono un importante habitat per numerose specie di pesce.

I governi della regione dovrebbero essere aiutati a gestire in modo sostenibile le foreste ed a promuovere sistemi agroforestali integrati.  Andrebbe infine riconosciuto l’importante ruolo delle foreste nel sequestro di carbonio.

Adattamento

"I negoziati internazionali sul cambiamento climatico dovranno tenere in considerazione lo stretto legame che esiste tra sicurezza alimentare e riscaldamento globale”, ha detto Müller. Le isole del Pacifico devono essere sostenute nella messa in pratica nei loro “Programmi nazionali d’azione di adattamento”, includendo in essi anche tutte le questioni di sicurezza alimentare.

Occorre maggiore ricerca nel settore agricolo e forestale e nella pesca per identificare e promuovere l’impiego di varietà più resistenti al sale ed alla siccità.

“Non agire oggi potrebbe portare ad un aumento della povertà, dell’instabilità politica e dei conflitti”, ha sottolineato Müller.

Il documento programmatico è stato scritto insieme al “Gruppo di Esperti del Pacifico per il cambiamento climatico e la sicurezza alimentare”.