Roma, 3 luglio 2008. Al fine di programmare e coordinare in modo efficace la materia relativa ai dottorati di ricerca e di instaurare, contestualmente, rapporti sistematici ed organici con le Università italiane, il Presidente del Cra ha stipulato, nella giornata del 2 luglio,  con i Presidi delle Facoltà di Agraria, un'intesa di programma volta ad un più efficace funzionamento del sistema di ricerca nazionale, con particolare riguardo alla formazione del personale di ricerca e specificatamente ai giovani che intendono avviarsi al settore della ricerca agricola.

Il Presidente Coviello ha affermato che il Cra ha un particolare interesse, insieme all'attività di ricerca, all'alta formazione scientifica, da realizzare con apposite convenzioni con le Università che attivano corsi di Dottorato presso le strutture dell'Ente.

Con questo programma, i Centri di ricerca del Cra dovranno perseguire nuove vie, analoghe a quelle che consentono l'accesso alla carriera accademica, permettendo tuttavia al dottorato sbocchi extra - accademici, sia verso gli enti di ricerca e le istituzioni pubbliche, sia verso le imprese e le altre attività della pubblica amministrazione, in particolare quelle svolte dalle regioni in ambito di sperimentazione e divulgazione. Nell'ambito di tale intesa, verranno avviati corsi di dottorato di ricerca finanziati dal Mipaaf, al fine di permettere il conseguimento di un titolo con valenza accademica, supportato da una esperienza di ricerca in campo agricolo. I dottorandi usufruiranno dei percorsi didattici universitari e di competenze e di know how presenti all'interno delle strutture dei centri e delle unità di ricerca del Cra.

L'intesa di programma, in attuazione di quanto previsto dal Piano triennale 2008-2010, contribuirà a realizzare un'efficace e proficua collaborazione tra il Cra e le Università che si occupano di ricerca. L'intesa di programma è stata sottoscritta dal presidente Coviello con i Presidi delle Facoltà di Agraria delle Università Italiane: della Tuscia (VT), di Modena, di Reggio Calabria, Federico II (NA), di Milano, della Basilicata, di Catania, di Udine, di Torino, di Bari, di Ancona e di Bologna.

 

San Michele all'Adige (TN), 7 luglio 2008. Il Centro Ricerca dell'Istituto Agrario di San Michele all'Adige e l'Assessorato Programmazione, Ricerca e Innovazione della Provincia autonoma di Trento organizzano un convegno rivolto alla comunità dei ricercatori locale e nazionale, con l'obiettivo di presentare le opportunità per la ricerca contemplate nell'ambito del 7° Programma Quadro Europeo.

L'evento si svolgerà a San Michele all'Adige, lunedì 7 luglio, dalle ore 8.30 alle 13, presso l'Aula Magna. Interverranno, in apertura dei lavori, Gianluca Salvatori, assessore provinciale alla programmazione, ricerca e innovazione e Roberto Viola, dirigente del Centro Sperimentale della Fondazione Mach. Il Settimo Programma Quadro Europeo per la ricerca rappresenta lo strumento chiave per l'attuazione dell'agenda di Lisbona, che prevede lo sviluppo di una società basata sulla conoscenza, competitiva a livello globale. Il 7° PQ, finanziato con oltre 50 miliardi di euro per il periodo 2007-2013, si suddivide in 4 programmi specifici: 

SP Cooperation. Con 32 mld di euro, il programma finanzia consorzi europei per lo sviluppo di progetti in 10 aree tematiche, fra cui le biotecnologie, ritenute prioritarie per lo sviluppo tecnologico dell'Europa; SP People. Il programma «Persone» incoraggia a intraprendere la professione di ricercatore, sostenendo la formazione e la mobilità nel campo della ricerca. Questi fattori, infatti, rappresentano la chiave per lo sviluppo della carriera dei ricercatori e sono fondamentali per condividere e trasferire conoscenze tra Paesi e settori.

SP Ideas. Il programma sostiene la cosiddetta «ricerca di frontiera», moderno approccio alla ricerca di base che dovrà rafforzarne il carattere dinamico, la creatività e l'eccellenza. Il programma sarà gestito in maniera autonoma dalla comunità scientifica, attraverso il neo-costituito Consiglio Europeo della Ricerca.

SP Capacities. Il programma sostiene azioni finalizzate allo sviluppo di infrastrutture di ricerca e all'ottimizzazione del loro utilizzo, coinvolgendo enti di ricerca pubblici, SMEs, agenzie regionali e organismi governativi. Sono previste azioni orizzontali e misure incentrate sull'internazionalizzazione, quali le nuove azioni di cooperazione internazionale (INCO).

L'internazionalizzazione della ricerca europea è centrale nel 7° PQ per promuovere l'avanzamento della ricerca e della tecnologia nei Paesi membri dell'Unione. A differenza del passato, la partecipazione dei Paesi terzi sarà possibile in tutti i programmi specifici del 7° PQ e dovrà costituire un valore aggiunto per il sistema S&T europeo. Progetti «internazionali» potranno inoltre essere finanziati sui «temi globali» con l'obiettivo di affrontare le sfide del Millennio per le quali l'Unione Europea si è impegnata nei diversi contesti multilaterali.

 

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