Che sul mercato del latte si stessero alleggerendo le tensioni che per mesi avevano portato a una crescita del prezzo AgroNotizie lo aveva già anticipato nei giorni scorsi.

Un'evoluzione che ha inciso sul rinnovo degli accordi fra gli allevatori della Lombardia e Lactalis, gruppo caseario francese al quale fanno capo i marchi Galbani, Invernizzi e Parmalat, per citarne alcuni.

Dai 60 centesimi al litro di dicembre e gennaio si è scesi a 57,5 centesimi per i prossimi mesi, che vanno da febbraio a giugno.

Poi le trattative riprenderanno per fissare il prezzo sino alla fine del 2023. 

I punti chiave 

Due gli elementi chiave che contraddistinguono questo accordo.

La rapidità, con il rinnovo all'immediato scadere del 31 gennaio e la modesta flessione del prezzo, nella consapevolezza delle difficoltà del mondo degli allevamenti, alle prese con un'impennata senza precedenti dei costi di produzione. 

Un accordo regionale, ma che per l'importanza dei contraenti è destinato a condizionare tutto il mercato del latte in Italia.

Se da una parte la Lombardia rappresenta la regione nella quale si realizza quasi il 50% della produzione nazionale, dall'altra la componente industriale è annoverata fra i gruppi caseari più importanti in Italia.


Un buon risultato

Plauso per l'accordo sia da parte di Coldiretti sia di Confagricoltura.

Oltre al prezzo, considerato soddisfacente e comunque superiore a quello medio dei sei mesi precedenti (57 centesimi), è importante l'aver dato agli allevamenti un orizzonte di riferimento sul quale programmare produzioni e investimenti.

Un obiettivo raggiunto rapidamente e senza estenuanti trattative, come più volte accaduto in passato. 


Il futuro

Oltre a fissare il nuovo prezzo, l'accordo si è concluso con l'impegno a un nuovo incontro in aprile.

Sarà l'occasione per verificare come il mercato del latte stia evolvendo e prepararsi al rinnovo del prossimo luglio.

Le premesse per un accordo al rialzo ci sono, tenuto conto che il periodo estivo coincide con un calo della produzione di latte.

Ma è presto per fare previsioni, poiché il mercato interno è fortemente condizionato dai commerci globali, dove il latte è una delle tante commodity.