Si parte da 55 centesimi al litro per poi crescere progressivamente sino ad arrivare a dicembre all'obiettivo dei 60 centesimi al litro.

Questo in estrema sintesi l'accordo raggiunto per definire il prezzo del latte, scaduto a fine giugno.

L'intesa è stata siglata con Italatte, della multinazionale Lactalis, fra i più importanti trasformatori di latte in Italia ed è destinata a condizionare analoghi accordi con le altre realtà del settore lattiero caseario. 

 

L'accordo

Più in dettaglio, l'accordo siglato fra le parti agricole e quella industriale prevede il pagamento di 55 centesimi al litro per i conferimenti del mese di luglio e agosto, per salire a 57 centesimi in settembre e ottobre, 58 centesimi a novembre e infine 60 centesimi a dicembre.

In media il prezzo corrisposto agli allevatori è di 57 centesimi al litro, meno dei 60 centesimi che erano l'obiettivo che le rappresentanze degli allevatori si erano posti al tavolo della trattative, ma comunque un significativo aumento rispetto ai 48 centesimi pagati sino a giugno.

 

Mercati turbolenti

A spingere verso l'alto le quotazioni è la continua crescita del prezzo del latte spot, che il 18 luglio ha raggiunto 65,75 euro al quintale, proseguendo una corsa iniziata da tempo, come segnalato da AgroNotizie.

A sostenere l'aumento dei prezzi, la minore produzione di latte a livello mondiale, un calo registrato anche in Italia dopo gli aumenti di inizio anno.

E' una delle conseguenze dell'impennata dei costi di produzione che ha ridotto fortemente i margini degli allevamenti, costretti in taluni casi a produrre in perdita.

 

Un po' di respiro

Il nuovo prezzo copre almeno in parte gli aumenti dei costi di produzione, allontanando il rischio di chiusura che già aleggiava su molte realtà zootecniche.

L'orizzonte è tuttavia ancora incerto a causa delle difficoltà sui mercati delle materie prime per l'alimentazione del bestiame, acuite dalla perdurante siccità che sta mettendo a rischio le colture foraggere.

 

Bene, ma non troppo

Moderata soddisfazione da parte delle rappresentanze degli allevatori.

Per Francesco Martinoni, presidente della Federazione Nazionale Lattiero Casearia di Confagricoltura, il mercato del latte vive una stagione complessa che rende difficile fissare un prezzo adeguato, anche se in questa occasione si è raggiunto il meglio possibile.

Per più si ha una buona base di partenza, i 60 centesimi al litro fissati in dicembre, per la ripresa delle trattative del prossimo anno.

Positivo il giudizio di Valter Giacomelli di Coldiretti Brescia, che nell'accordo vede una boccata di ossigeno per fronteggiare gli aumenti dei costi di produzione.