Il 2015 si è confermato un anno positivo per il Consorzio tutela speck Alto Adige, guidato da Andreas Moser. A renderlo noto l’assemblea annuale del Consorzio, lo scorso sabato 20 febbraio 2016, pubblicando i dati di produzione del 2015.

Fiore all’occhiello del Consorzio la produzione a marchio speck Alto Adige Igp che ha registrato una crescita del +2,3% sul 2014 e rappresenta ormai il 36% della produzione complessiva (31.800 tonnellate nel 2015, ossia +0,4 sul 2014).

Con il 66% delle vendite globali, il mercato interno si riconferma core market assoluto del Consorzio, che trova nell’Alto Adige e nelle Regioni settentrionali i principali sbocchi commerciali italiani. Sul territorio italiano la produzione viene commercializzata al 63% tramite la Gdo.

Mercato italiano, ma non solo. Il marchio speck Alto Adige Igp, infatti, è uno dei prodotti di salumeria italiana più esportati. Oggi l’export rappresenta il 34% delle vendite e, con una quota pari al 28%, la Germania si riconferma il primo mercato di vendita all’estero, seguita dagli Usa (2,5%), Austria (1,5%), Francia (1%) e da nuovi mercati come Svizzera, Slovenia, Giappone, Belgio, Svezia ed altre venti nazioni.

A sedurre prevalentemente i consumatori, nell’anno appena trascorso, sono state le confezioni da scaffale, il cui format è perfettamente in linea con le loro esigenze di comodità e di praticità. Le vendite sono crescite del +6% sul 2014, con una produzione di 31,7 milioni di confezioni di speck pre affettato. Particolarmente richieste anche le confezioni grandi, cioè quelle dal peso superiore ai 100 grammi.

Sulla scia del trend di mercato affermatosi negli anni passati, nel 2015, con circa 21,4 milioni di unità prodotte, la confezione da 100 grammi si riconferma quella più venduta. Il numero di confezioni di tranci sottovuoto da un quarto, invece, è raddoppiato rispetto al 2014, per raggiungere i 6,6 milioni di pezzi prodotti per il reparto libero servizio.