Si è tenuta nella sede del Consorzio Agrario di Verona il primo meeting ufficiale dei produttori nazionali di carne di "Coniglio italiano".
All'incontro, al quale ha preso parte il direttore di Coldiretti Verona, Giuseppe Ruffini, era presente un folto numero di esperti e di addetti ai lavori. In pratica l’intera filiera della produzione di carne di coniglio italiano: dagli allevatori ai macellatori, dai mangimisti agli operatori della selezione genetica.
La prima parte della giornata di lavoro è stata incentrata sull'esposizione dell’attività promozionale finora svolta, curata dall'agenzia di comunicazione integrata PubliOne.
Attraverso il concreto sostegno economico di molti imprenditori del settore è stato possibile raccogliere una cifra significativa per avviare una campagna di comunicazione di respiro nazionale per fornire informazioni corrette ai consumatori sui valori di qualità, sicurezza e qualità della carne di coniglio italiana.
La prima fase della comunicazione prevede la programmazione di uno spot radio dal 23 al 30 luglio. Dal 28 luglio al 2 agosto poi, i conduttori di Decanter Lunch e Decanter Dinner, in onda su RAI Radio 2 (tutti i giorni dal lunedì al venerdì alle ore 12.55 e alle ore 19.55), approfondiranno in diretta le tematiche inerenti i pregi della carne di coniglio italiano. in agosto è prevista inoltre una campagna stampa su tre riviste mensili di cucina italiane: Cucina Moderna, Sale&Pepe e In Tavola.
La programmazione degli spot su Radio RAI proseguirà dal 3 al 9 agosto.
Nella seconda fase del meeting si è dibattuto sulla forma giuridica (consorzio, associazione) da attribuire all'unione dei produttori italiani di carne di coniglio. Per approfondire maggiormente l’argomento l’assemblea ha deciso di riunirsi nuovamente per vagliare anche il disciplinare di produzione e per scegliere il marchio da utilizzare per i propri prodotti e nelle successive campagne di comunicazione.
La carne di coniglio si pone, in Italia, con i suoi circa 4 chili di consumo pro-capite all'anno, al quarto posto tra le carni consumate, dopo quelle bovine, suine e avicole e prima di quelle ovicaprine.
L’entusiasmo e i risultati riscontrati in questa prima fase, fanno ben sperare in un futuro di sempre maggior successo per tutti gli operatori che continueranno a credere nei valori dell’associazionismo, per crescere insieme a beneficio non solo proprio ma anche del consumatore finale e, più in generale, di tutto questo importante comparto dell’economia italiana.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie