“Si tratta di un risultato davvero lusinghiero – commenta il direttore generale del Consorzio di tutela del Grana Padano, Stefano Berni - Particolarmente brillante il dato rilevato nella Unione europea con un +7%, mentre nei Paesi al di fuori dell’Unione l’incremento è del 4%”.
Premiato l’investimento promozionale in Germania, che nel 2013 ha raggiunto i 4 milioni di euro, che vede consolidare la leadership tedesca tra i Paesi importatori con un ulteriore balzo in avanti dell’8,5% e quindi oltre le 350mila forme consumate nel 2013.
Sul podio dei Paesi importatori si confermano gli Usa, secondi con circa 160.000 forme annue, e al terzo posto la Svizzera con quasi 140.000 forme.
Nell’area comunitaria a due cifre è la crescita in Austria, con un +15%, e in Spagna, + 11%. Fuori dall’Europa tra i mercati dove da più tempo è avviata la promozione di Grana Padano, Stati Uniti e Canada insieme registrano un incremento di 4 punti ed il Giappone di 8; ma di grande significato è l’exploit del 25% di export registrato in Russia.
In Italia i consumi non hanno l’andamento dell’export, ma comunque tengono e restano invariati rispetto al 2013. “Si tratta di un buon risultato visto il trend negativo dei consumi alimentari italiani”, commenta Berni, che a conferma del positivo andamento complessivo dei consumi e del sostanziale equilibrio con le produzioni sottolinea il calo del 3% delle scorte registrato al 31 dicembre 2013.
I vertici del Consorzio esprimono soddisfazione per questi risultati. “Invitiamo comunque tutti i soci alla prudenza produttiva, com’è avvenuto nel 2013 – conclude Berni – E chiediamo a tutta la filiera di dedicare la massima attenzione alla crescente qualità del Grana Padano. E’ questo il punto di forza che porta il prodotto all’eccellenza assoluta, premiata dai consumatori di tutto il mondo come dicono con chiarezza questi dati”.
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