"La situazione del settore ovicaprino sta diventando ormai esplosiva, tuttavia non condividiamo le azioni di protesta di Cagliari". Lo ha detto il presidente della Coldiretti della Sardegna Marco Scalas, al termine dell'incontro al Mipaaf sulla crisi del comparto ovicaprino. 

Scalas ha specificato che "i problemi ci sono e che i tempi della burocrazia non coincidono con quelli delle aziende che necessitano di tempi più celeri, ma - ha chiarito il presidente della Coldiretti Sardegna - la Coldiretti ha un altro metodo per manifestare, che è quello con cui si è svolta la protesta del 13 ottobre scorso a Cagliari, che ha portato in piazza 20 mila pastori; invece ieri ce n'erano due mila".

Intanto, la Coldiretti Sardegna si riunirà domani con i suoi associati per decidere quali saranno le prossime azioni della mobilitazione, se ce ne saranno. 

"Infatti - a giudizio di Scalas -  la riunione di ieri non ha portato nessuna novità per il comparto. Secondo Scalas, che ha definito "assordante" il silenzio della regione Sardegna assente al Tavolo, dal ministro oggi sarebbe dovuta arrivare una risposta politica, attesa anche da un centinaio di pastori della confederazione in presidio in via XX settembre. Il tavolo - ha reso noto il presidente della Coldiretti sarda - si riunirà nelle prossime settimane in forma più ristretta, che auspichiamo porti ad un vertice tecnicamente più decisivo, per definire anche il prezzo; ma per ora, da parte degli industriali, non c'è un prezzo di partenza che tenga conto della qualità. Secondo loro - ha concluso Scalas - il prezzo lo fa il mercato".