La crisi del settore agricolo sta colpendo gravemente i pastori laziali e sardi, e nonostante le numerose iniziative organizzate dai medesimi la politica nazionale non è ancora passata dalle parole ai fatti.

"La situazione di questi operatori agricoli – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – è oramai all’esasperazione. Le richieste da loro fatte pervenire al governo sono non solo legittime, ma altresì di buonsenso e di chi guarda all’agricoltura come un bene da preservare a vantaggio delle prossime generazioni".

"E' evidente – continua Tiso – che se non si monitora che il latte venga retribuito ad un giusto prezzo e non si ritira dal mercato il 'Pecorino Romano' in eccedenza, tutta la filiera ne risente. Così come è evidente che quelli che danno luogo a fenomeni tanto nocivi non sono dei piccoli errori di percorso, ma falle strutturali mai sanate".

"E' necessario non lasciare soli i pastori sardi e laziali e comprendere che i problemi di un singolo settore non si riferiscono semplicemente a questo, ma a tutto il sistema agricolo italiano, e di conseguenza – conclude Tiso – a tutti coloro che di questo Paese fanno parte".