Si è svolto nei giorni scorsi alla Facoltà di Agraria dell’Università di Foggia, su iniziativa congiunta delle due Sezioni di Sud-Est e Sud-Ovest dell’Accademia dei Georgofili, un incontro nell’ambito del progetto speciale 'La tracciabilità di razze di carne ovina con metodologie di genetica molecolare', finanziato dal Mipaaf.

Un composito gruppo di studiosi ha presentato i risultati delle proprie ricerche ed ha sollecitato una riflessione sugli aspetti qualificanti delle produzioni tipiche degli allevamenti ovini pugliesi, quale fonte di alimenti funzionali, e sulla necessità della loro tutela e valorizzazione attraverso la garanzia della rintracciabilità.

Il patrimonio ovino, che rappresenta una risorsa di inestimabile valore economico e sociale per tutta la Puglia, negli ultimi decenni ha ridotto notevolmente la propria consistenza ma esso si conserva tutt’oggi in molte aree come attività prevalente.
Gli allevatori che, con grandi sforzi, si dedicano ancora a questa attività meritano dunque la massima attenzione perché essi assicurano, tra l’altro, anche la tutela del paesaggio e della biodiversità.