Italia e Canada sono separati da oltre 7.000 chilometri, ma i sistemi zootecnici da latte dei due Paesi hanno molti aspetti in comune, tanto che la collaborazione tra le associazioni nazionali di settore è costante, anche perché la globalizzazione ha reso comuni gli obiettivi produttivi e genetici.
 
Con queste premesse, è evidente che il confronto tra gli allevatori risulta fondamentale per ottimizzare gli sforzi e il risultato finale in un periodo non facile per il settore.
Come infatti evidenzia l'Osservatorio Agri&Food di CremonaFiere elaborando i dati forniti dalla Commission Canadienne du Lait, il numero degli allevamenti canadesi è diminuito del 37% negli ultimi 10 anni, un trend che si può ritrovare anche in Italia, dove le aziende impegnate nel settore hanno subito un calo del 38% in 5 anni. Naturalmente non si possono trascurare i numerosi aspetti positivi del comparto, a partire dalla qualità e sicurezza del prodotto finito, logica conseguenza di una grande attenzione non solo ai controlli sui processi produttivi, ma anche, a monte, nel lavoro nelle stalle.
 
Ed è proprio su questi aspetti e sulla selezione genetica che si confronteranno gli allevatori e i genetisti canadesi e italiani nell'ambito della prossima edizione della Fiera internazionale del bovino da latte (Cremona, 22-25 ottobre 2009), in cui per la prima volta una numerosa delegazione capitanata dall'associazione nazionale Canadian Semex arriverà a Cremona per scoprire tutte le novità del settore in una manifestazione che presenta il meglio della zootecnia da latte a livello mondiale.