Gli ultimi dati diffusi dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) hanno evidenziato che dal 1990 ad oggi le emissioni di gas serra da parte degli allevamenti sono diminuite del 12%. Una differenza dovuta al calo del numero dei capi di bovini, ma certamente in parte attribuibile anche al miglioramento della dieta degli animali, un settore in cui la ricerca italiana investe moltissime risorse.

E’ il metano il principale responsabile dell’impatto ambientale degli allevamenti, e con una dieta equilibrata e ormai personalizzabile è possibile tenere sotto controllo le emissioni, arrivando a ridurle anche del 40%.
La ricerca condotta dall’Ispra ha infatti evidenziato che il 70% del metano prodotto da un allevamento deriva dalla fermentazione enterica degli animali, vale a dire la produzione di gas nel corso della digestione. Questo significa che una razione di cibo preparata ad hoc basandosi sulle caratteristiche e lo stato di salute degli animali consente di ridurre la produzione di metano durante il processo digestivo.
Risulta quindi fondamentale conoscere approfonditamente le condizioni di ciascun animale; e qui entra in gioco un altro settore in cui la ricerca italiana eccelle e le cui tecnologie vengono esportate in tutto il mondo, soprattutto nell’Est Europeo e in Israele, Paesi particolarmente attenti alle novità nell’allevamento.

E’ Matteo Ratti, general manager di Milkline, vincitrice della passata edizione della Targa Beltrami, premio per l’innovazione che ogni anno viene assegnato durante la Fiera internazionale del bovino da latte, in programma quest’anno dal 22 al 25 ottobre a Cremona, a spiegare di aver messo a punto “un brevetto che consente, attraverso alcuni sensori posizionati direttamente sugli animali, di registrare numerosi dati che possono essere utilizzati per valutare le condizioni di ogni singolo capo, sottolineandone i calori e le ruminazioni; in questo modo è possibile non solo preparare razioni alimentari ad hoc, ma anche conoscere oggettivamente e tempestivamente il livello di benessere dell’animale.”
L’appuntamento per scoprire tutte le novità del settore ricerca e sviluppo delle aziende italiane che operano lungo la filiera lattiero-casearia è fissato anche per quest’anno alla Fiera internazionale del bovino da latte, in cui sono in arrivo decine di delegazioni straniere che vengono in Italia per studiare il grande know how raggiunto dai nostri allevamenti, decisamente uno dei più approfonditi in Europa, come dimostra l’altissima qualità del latte che arriva sulle nostre tavole.