Oltre un milione di tonnellate di carne, quasi tredici miliardi di uova e un fatturato che supera i 5 miliardi di euro. Questi i numeri del settore avicolo che da tempo ha eletto come “capitale” Forlì, nella cui provincia si realizza quasi un quarto di tutta la produzione avicola. Nella cittadina romagnola da oltre 50 anni gli operatori si danno appuntamento in occasione della Fiera internazionale delle attività avicole, che riaprirà i cancelli dal 2 al 4 aprile. Pur avendo modificato da poco la sua periodicità, passando da annuale a biennale, la manifestazione forlivese ha mantenuto pressoché immutata la sua “ formula” espositiva, con un’articolata esposizione di mezzi e attrezzature per il settore avicolo e cunicolo. Non manca l'esposizione di animali vivi e in particolare la mostra del Libro Genealogico della specie cunicola.

 

I convegni

Ricco il calendario di incontri e convegni, fra i quali si segnalano le “giornate di coniglicoltura Asic” che avranno per tema la biosicurezza e il benessere degli allevamenti cunicoli. Il convegno avrà inizio alle 14,30 del 2 aprile e continuerà anche nella mattinata successiva.

Di forte interesse anche il convegno in programma per le ore 14,30 del 3 aprile, sul tema “la pollina come fertilizzante commerciale”. Organizzato da Crpa in collaborazione con Assoavi e Fiera di Forlì, l’incontro vuole illustrare le prospettive della pollina sul mercato dei fertilizzanti come alternativa all’utilizzazione diretta sui terreni. Ampio spazio sarà anche dedicato agli incontri internazionali ed è prevista la presenza di delegazioni di quasi venti paesi dell'Est europeo e del bacino del Mediterraneo.