Ancora difficoltà per il mercato dei suini il cui prezzo di mercato stenta a superare quota un euro per kg di peso vivo. Quotazioni che non coprono nemmeno i costi di produzione del suino pesante, quello di 140 kg e oltre di peso vivo, prezioso per la produzione di prosciutti e insaccati Dop. Un settore, questo del suino pesante, che rappresenta la quasi totalità della produzione suinicola italiana, oggi messa in forse da una crisi che si trascina da troppo tempo. Già lo scorso anno gli allevatori avevano ottenuto l'attenzione del ministro dell'Agricoltura, che attraverso un tavolo di filiera aveva messo a punto un insieme di interventi per risollevare le sorti del comparto suinicolo. Come riportato su Agronotizie dell’1 agosto 2008, Cinque erano i punti sui quali intervenire: la programmazione della produzione, la definizione di un mercato unico nazionale, la promozione del Gran Suino Padano, l'eradicazione della malattia vescicolare, un modello univoco per definire la qualità degli animali. Alcuni degli obiettivi sono stati raggiunti (le carni del Gran Suino Padano hanno avuto successo), ma altri stentano a trovare applicazione, il che ha indotto la Cia a lanciare un “allarme suinicoltura” con una lettera all'indirizzo del ministro Zaia. Convocazione rapida del tavolo di filiera, interventi per il credito agli allevatori e il completamento delle iniziative previste dal piano anticrisi, “obiettivi – si può leggere fra l'altro nel comunicato diramato da Cia – che sono, purtroppo, per la maggior parte irrealizzati”.

 

La situazione

Pronta la risposta del ministro affidata a un comunicato nel quale si legge che "le questioni poste dalla Cia e del suo presidente sono, per quanto riguarda l'impegno del mio ministero, sul tavolo della filiera suinicola, assolutamente fuori luogo e fuori tempo. "Tutte le iniziative previste, sostiene Zaia, sono state realizzate o sono in fase di completamento. E' il caso ad esempio della programmazione produttiva per la quale è necessario il coinvolgimento delle filiere e dell'antitrust, mentre i problemi del credito vanno visti nel quadro delle note difficoltà del sistema finanziario e della crisi economica in atto."  Su quest'ultimo aspetto giunge anche la precisazione che il Mipaaf ha già incontrato allevatori e organizzazioni professionali, Cia compresa, per concordare un incontro con Ismea (Istituto di Servizi per il mercato agricolo alimentare) e con Abi (Associazione bancaria italiana). “Sappiamo in quali condizioni di mercato versano gli allevatori quindi - conclude il ministro - non abbiamo nessuna intenzione di trascurare il problema."

 

E Anas va avanti

Mentre lo scambio epistolare fra Cia e Mipaaf si è arricchito di altri comunicati e di altre lettere, che però non hanno aggiunto nulla alla discussione, dall'Anas (Associazione nazionale allevatori suini) è giunta la notizia di un accordo con Assica (Associazione industriali delle carni) per la definizione delle caratteristiche dei cosci destinati alla trasformazione in prosciutti. L'accordo, raggiunto con il supporto del Mipaaf, stabilisce i criteri con i quali individuare i difetti che ricadono sull'allevatore. Un passaggio importante per evitare contenziosi commerciali dopo la macellazione dei suini.

 

Appuntamento a Reggio Emilia

Un passo avanti per completare le iniziative del piano anticrisi e per mettere a punto altri interventi necessari a evitare il tracollo di un settore della nostra zootecnia che vale 2,3 miliardi di euro e che dà occupazione a 130mila addetti. Un contributo in questa direzione arriverà certamente anche dalla Rassegna suinicola internazionale di Reggio Emilia in calendario dal 16 al 18 aprile. Gli incontri e i dibattiti che animeranno i tre giorni di apertura della manifestazione, offriranno l'occasione per un confronto diretto sui problemi e per la messa a punto delle soluzioni più efficaci. Senza bisogno di ricorrere a lettere e comunicati.