Il mese di novembre si è mostrato come dalle attese piuttosto dinamico, con un lungo periodo mite iniziale e crescenti break instabili seguiti da correnti più fredde nel corso dell'ultima decade, nel quale abbiamo vissuto un consistente peggioramento.

Dicembre, dopo una prima fase caratterizzata da alcuni rapidi peggioramenti con neve copiosa sui rilievi, ha visto una forte presenza dell'anticiclone africano, il quale ha garantito diffusa stabilità ma anche cieli spesso grigi soprattutto in pianura e lungo le linee di costa.

 

Comparazione col precedente outlook

Il mese di gennaio ricalcherà nelle sue prime fasi un quadro meteorologico ancora anticiclonico, in un contesto talvolta variabile con veloci peggioramenti di durata limitata, comunque in grado di apportare spolverate sui rilievi alpini.

A seguire aumenteranno le possibilità di probabili infiltrazioni fredde, con innesti di aria gelida da Nordest, in un contesto però sempre asciutto. Solo nel corso dell'ultima decade tornerà gradualmente l'instabilità innescata da qualche affondo a carattere freddo dai quadranti settentrionali europei.

 

Focus Italia: gennaio inizialmente più stabile, poi fase invernale?

Italia settentrionale

Il mese di gennaio inizierà in un contesto sostanzialmente variabile con alcuni deboli fenomeni sull'arco alpino, ove si vedrà qualche fiocco di neve. Nebbie e nubi basse interesseranno invece le grandi pianure e le aree costiere.

Più stabile e soleggiato tra la prima e la seconda decade, con brinate notturne; una maggiore ventilazione limiterà il ristagno dell'umidità nei bassi strati e quindi la formazione di nebbie. Atteso un rapido passaggio instabile tra 15 e il 21, con temperature in nuovo temporaneo aumento e nevicate solo sulle alte quote lungo l'arco alpino.

Il ritorno dell'alta pressione andrà a garantire di nuovo cieli sereni e piena stabilità attorno al 24/27, ma si tratterà di una temporanea parentesi prima di una fase invernale con venti da Sudovest in rotazione a Tramontana; gennaio chiuderà con probabile maltempo invernale specie al Nordest, con neve in Romagna e Nord Appennino, a quote basse.

 

Italia Centrale

Inizio variabile anche per il Centro, con solo deboli fenomeni sul settore interno tirrenico e deboli fioccate in Appennino a quote molto alte. A seguire atteso un periodo più stabile e soleggiato, tra il 6 ed il 14 gennaio, con brinate nel corso delle ore più fredde complice il calo delle temperature.
Un rapido passaggio instabile caratterizzerà il periodo tra il 15 ed il 21, dettato da maggiore ventilazione da Sudovest; valori termici in nuovo aumento, neve relegata ad alta quota in Appennino, specie sui settori tirrenici.

Dopo una temporanea stabilizzazione con ampie schiarite, indicativamente attorno al 25/28, è atteso un peggioramento invernale con venti inizialmente dai quadranti sud occidentali, in rotazione a Tramontana proprio negli ultimi giorni del mese. Rovesci anche forti sui settori appenninici e neve in calo su gran parte del centro fino a quote collinari, specie tra Umbria e Marche.

 

Italia Meridionale

Il mese di gennaio sulle regioni del Sud esordirà sotto al segno della variabilità, con alcuni rovesci sul settore tirrenico e sulla Sicilia settentrionale; neve in Appennino oltre i 1700 metri di quota.

Una fase anticiclonica garantirà stabilità diffusa e ampio soleggiamento tra il 6 ed il 14, ma con generale flessione delle temperature, specie nei valori minimi.

Nel corso della seconda decade potrebbe attivarsi una maggiore ventilazione da Sudovest con temperature in sensibile aumento specie sui settori tirrenici, a cui seguirebbe un rapido passaggio instabile tra il 15 ed il 21.

Dopo una nuova temporanea stabilizzazione con ampie schiarite, è previsto l'arrivo di una bassa pressione invernale con una vivace ventilazione di Tramontana a fine fase; rovesci anche forti specie sui settori adriatici e del basso tirreno, con neve in calo su gran parte del Sud fino a quote collinari.

 

Tendenza successiva prossimi mesi Italia

Dalle ultime analisi gennaio ricalcherà le sorti dicembrine almeno in una prima fase, confermando maggiori probabilità invernali nella seconda parte del mese.

Le cose potrebbero cambiare quindi a partire da metà gennaio quando una momentanea dislocazione del vortice polare trasmetterà effetti su parte buona dell'Italia. Al momento non è da escludere un'irruzione gelida in discesa dal Circolo Polare Artico con conseguente ritorno anche della neve fino a quote molto basse. La stagione invernale partirà con enorme ritardo sulla tabella di marcia, con maggiori chance probabilmente nel corso del mese di febbraio.

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