Durante questa fase, intervengono diversi ormoni che regolano sia la divisione sia la distensione delle cellule, ma non solo. Auxine, gibberelline e citochinine, detti appunto "ormoni fitoregolatori", consentono anche lo sviluppo dei semi, l'indurimento del nocciolo, l'aumento della consistenza della polpa, che seguono di pari passo l'aumento di volume del frutto.
Troppo facile risulta conseguire il risultato con l'applicazione di ormoni di sintesi. Questi prodotti, se da un lato favoriscono il rapido e sicuro aumento di volume, dall'altro non consentono uno sviluppo regolare ed equilibrato dei tessuti del frutto.
La conseguenza di ciò? Un alto rischio di malformazioni, disformità di calibro dei frutti sulla stessa pianta e, soprattutto, di spaccature (il cosiddetto cracking), in particolare quando, a fine estate, intervengono piogge ed altre intemperie e abbassamenti di temperatura, come ormai è consuetudine nelle ultime stagioni, compresa quella in corso. Ma non è finita.
L'uso massiccio di fitoregolatori di sintesi può ridurre la fertilità delle gemme nell'annata successiva, diminuendo la loro conversione "a frutto", con conseguente riduzione della potenzialità produttiva.
Meglio quindi ricorrere a strumenti naturali, in grado di apportare ormoni di origine vegetale, amminoacidi e altre molecole ad azione biostimolante sui processi cellulari e sullo sviluppo dei tessuti, per ottenere un migliore risultato azzerando i rischi.
In questo momento, in cui è in corso il processo di citochinesi per molti frutti, Ilsa consiglia l'applicazione dei suoi prodotti ad azione biostimolante, 100% naturali e con garanzia di risultato finale.
IlsaForma, IlsaShape, IlsaNoBreak e IlsaMin N90 per via fogliare, Etixamin DF e IlsaStimset per fertirrigazione consentono di apportare alle piante tutti quei fattori che consentono il regolare aumento di volume dei frutti, l'equilibrato sviluppo dei tessuti e la distribuzione uniforme delle riserve nutrizionali.
La presenza di amminoacidi da idrolisi enzimatica (non chimica) in forma levogira (quella realmente utilizzata dalle piante), azoto organico, betaine, calcio e molecole vegetali ad azione ormono-simile (estratte attraverso processi naturali, come l'idrolisi enzimatica e l'estrazione in CO2 supercritica) permette non sono l'aumento del calibro dei frutti ma anche l'uniformità di pezzatura sulla stessa pianta e scongiura i rischi di spaccature, grazie ad una maggiore resistenza ed elasticità dell'epidermide.
Le prove svolte
Su ciliegio, in provincia di Bari e per due anni consecutivi, tre applicazioni di IlsaForma, IlsaMin N90e IlsaNoBreak per via fogliare e due di Etixamin DF per fertirrigazione hanno favorito l'aumento del calibro delle ciliegie e anche un netto aumento della resa, rispetto alla pratica tradizionale.
Risultati del secondo anno di prova su ciliegio, nel 2017, su varietà Ferrovia, a Cassano delle Murge (Ba), presso l'azienda Nuzzaco
A sinistra le ciliegie trattate con i prodotti Ilsa ad azione biostimolante, con un calibro maggiore ed una migliore uniformità di colore, nonostante una carica produttiva maggiore rispetto al testimone nella foto a destra
Anche su arancio, sempre lo scorso anno, i risultati sono stati nettamente a favore dei biostimolanti Ilsa. IlsaForma,IlsaNoBreak, IlsaMin N90e Etixamin DF che hanno favorito sia un aumento del calibro e della resa finale, sia del colore verde delle foglie, altro aspetto importante per la commercializzazione.
Risultati della prova su arancio navelina, nel 2017, su varietà Newhall, Isa 315, a Scanzano Jonico (Mt), presso l'azienda Porreca
Confronto delle arance in pre-raccolta, con l'evidente maggior calibro della tesi Ilsa (a sinistra) rispetto al testimone (a destra)
Su uva da tavola, nel biennio 2015-2016, il protocollo Ilsa, a base di IlsaForma, IlsaNoBreak, IlsaMinN90, IlsaStimset ed Etixamin DF, ha dato risultati analoghi in termini di calibro alla pratica aziendale, in una zona, però, in cui si fa generalmente largo uso di fitormoni di sintesi.
Lo stesso calibro degli acini è un risultato avvalorato dalla maggior carica produttiva e dal minor scarto della tesi Ilsa, grazie ad un migliore equilibrio nutrizionale che ha favorito una maggiore fertilità delle gemme nel secondo anno ed in virtù del regolare sviluppo dell'epidermide, che ha scongiurato i problemi di cracking, verificatisi su varietà Italia a settembre.
Risultati della prova su uva da tavola, nel 2016, su varietà Italia, a Rutigliano (Ba), presso l'azienda Mallardi
Il calibro degli acini della tesi Ilsa è risultato analogo al testimone, nonostante una carica produttiva molto maggiore
Questi sono solo alcuni esempi dei risultati ottenuti negli ultimi anni con la strategia Ilsa per l'aumento del calibro, a base di prodotti naturali, ottenuti con processi a basso impatto ambientale.
Altre prove è possibile visionarle sul sito.
Migliorare gli aspetti qualitativi per la commercializzazione è quindi possibile senza l'uso di ormoni di sintesi ma in maniera del tutto naturale.
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Fonte: Ilsa