Con il termine stress da freddo si intende un particolare tipo di stress che deriva dall'esposizione della pianta a periodi più o meno lunghi di basse temperature. In pieno campo le piante possono subire questi traumi derivanti dall'abbassamento della temperatura, come ad esempio in caso di gelate, ormai sempre più frequenti nel nostro territorio.

Questo brusco e duraturo abbassamento della temperatura provoca numerosi danni alla pianta, come per esempio il rallentamento o l'inattivazione delle attività enzimatiche, con un conseguente squilibrio del metabolismo delle piante. Ciò rallenta di conseguenza la fotosintesi e in ultima analisi il trasporto del glucosio. Ma vi è di più.
I danni da freddo influiscono anche sulla velocità di sintesi proteica e quando la temperatura è oltre il punto di congelamento può formarsi del ghiaccio che reca danni diretti alle cellule. Se infine l'acqua congela esternamente causa uno scompenso sul potenziale osmotico per cui la cellula tende a cedere acqua all'esterno portando alla morte per disidratazione.
 
 
Kein Frost di Lea, grazie alla sua composizione che prevede materie prime vegetali e glicole, permette alla pianta di superare in modo brillante questa problematica. Gli acidi fulvici sono infatti estremamente bio-attivi, passano rapidamente all'interno delle cellule delle piante. Alti livelli di acidi fulvici permettono cioè alla pianta di fotosintetizzare con maggiore efficacia e di produrre alimenti più ricchi di sostanze nutritive.

Gli idrolizzati vegetali attivano invece meccanismi responsabili della maggior tolleranza agli stress attraverso un aumento dello sviluppo radicale e del rapporto radice/parte aerea, un miglioramento della nutrizione delle piante, maggior accumulo di osmoliti (es. prolina), incremento degli antiossidanti e si verifica un cambiamento del bilancio ormonale.

Il glicole permette infine una più rapida ed efficace acquisizione da parte delle cellule vegetali dei micro e macro nutrienti, incrementando l'attività biologica, la fotosintesi e la velocità di assorbimento dei minerali. Il risultato finale è una maggior fluidità delle membrane, che risultano così maggiormente resistenti a stress termici.