Secondo la società di ricerca Transparency market research il mercato dei biostimolanti mondiale arriverà a valere 5.93 miliardi di dollari entro il 2025. I biostimolanti stanno suscitando grande interesse e Valagro, azienda italiana con sede in Abruzzo, è uno dei principali player mondiali del mercato.

Secondo la definizione elaborata dalla European biostimulant industry council (Ebic) "I biostimolanti sono sostanze e/o microrganismi che applicati alla pianta o alla rizosfera stimolano i processi naturali che migliorano l'efficienza d'assorbimento e d'assimilazione dei nutrienti, la tolleranza a stress abiotici e la qualità del prodotto. I biostimolanti non hanno effetti diretti su parassiti e patogeni e quindi non rientrano nella categoria degli agrofarmaci".

Stefano Fontana, crop manager Italia di Valagro spiega perché la loro tecnologia è così innovativa: "I biostimolanti Valagro hanno alle spalle una tecnologia certa e affidabile. La nostra tecnologia - ha detto - si chiama GeaPower e si basa sulla conoscenza di genomica e fenomica. Con la nostra tecnologia possiamo stabilire le singole azioni svolte nel genoma della pianta e quali siano le sostanze che aiutano la pianta. Così individuiamo le singole famiglie di principi attivi utili per generare, nella pianta, una risposta, a seconda delle esigenze.
Noi sappiamo in pratica chi fa che cosa e di conseguenza quali siano le sostanze da somministrare per far partire il giusto impulso alla pianta. Per ogni singola fase c'è una famiglia di prodotti specifica. Sta poi al tecnico o all'agricoltore fare la diagnosi giusta, sapere di cosa ha bisogno la pianta in un certo momento e di conseguenza scegliere il giusto biostimolante"
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