C'era una volta il "sottoscalista". Quel produttore e commerciante di fertilizzanti a basso costo che mandava pallet qua e là senza preoccuparsi troppo di controllare contenuti e qualità dei propri prodotti. Prezzaccio e via: l'affare era fatto.
Sebbene questo tipo di player non abbia mai rappresentato fette importanti di mercato, la sua presenza ha creato disturbo non solo nei confronti della trasparenza dei rapporti commerciali, ma anche e soprattutto ha appannato parzialmente l'immagine di un settore tutto. Come si sa, infatti, per colpa di qualcuno spesso non si fa più credito a nessuno.

La credibilità del comparto agricolo deriva infatti dalla sommatoria delle singole credibilità che ogni azienda e associazione di settore è in grado di assicurare al mercato, alle filiere e ai consumatori finali.
Francesco Caterini, Presidente di Assofertilizzanti ha sintetizzato per Agronotizie il percorso evolutivo che permette di garantire, e sempre più garantirà, la sostenibilità del comparto agrochimico legato alla fertilizzazione.
L'Associazione fa capo a Federchimica, di cui è una delle 16 associazioni collegate, e raccoglie ben 54 aziende associate. Queste rappresentano un fatturato complessivo di circa un miliardo di euro,  pari più o meno al 90% del mercato. Numeri dai quali si può ben intuire quanto ciò che viene deciso in Assofertilizzanti possa avere ricadute fondamentali per il mercato della nutrizione.
 
Una prima soddisfazione Caterini se la prende affermando che il panorama è molto migliorato negli ultimi anni circa il mondo della fertilizzazione. Il mercato ha infatti progressivamente premiato le aziende che hanno saputo dimostrare nel tempo di rispettare severi e trasparenti protocolli produttivi, distributivi e commerciali. In altre parole, la qualità alla fine paga. Anche se qualcosa costa, specialmente quando per qualità non si intenda solo la bontà e l'affidabilità di un singolo formulato, bensì la qualità dell'intero processo che ha caratterizzato quel prodotto dalla sua nascita alla sua utilizzazione in campo.
 
Gli anglofoni la chiamano "Product stewardship" , parola che in lingua italiana si può declinare in un concetto abbastanza semplice: porre attenzione quotidiana su ogni singola azione compiuta. Una sana ed efficace "Product stewardship" -  ribadisce Caterini - deve essere sviluppata in un'ottica di lungo periodo. La corretta gestione del prodotto deve partire cioè dalla sua scoperta e poi proseguire lungo tutte le fasi successive, fino a giungere al suo corretto uso in campo.
Una gestione virtuosa, detta in altri termini, è la chiave per rendere sostenibili nel tempo i differenti prodotti strategici.
 
Uno dei compiti dell'Associazione è quello di sensibilizzare i soci verso questi elementi distintivi, anche per trasmettere agli occhi degli organismi pubblici la corretta immagine che il comparto merita. Inoltre - ricorda ancora il Presidente - è di fondamentale importanza trasmettere i capisaldi della sostenibilità del business attraverso la catena di trasporto del valore, passando dalle aziende produttrici ai rivenditori per concludersi infine a livello di agricoltori.
Rispetto al passato, infatti, gli attuali utilizzatori finali sanno bene cos'è un fertilizzante e sanno come utilizzarli. Spesso l'informazione in passato non è stata bilanciata e talvolta si è rivelata anche poco veritieria. Oggi, grazie anche al lavoro capillare dell'Associazione e delle singole aziende associate, gli scenari sono mutati in meglio.
 
Assofertilizzanti: azioni concrete
 
A livello europeo, Assofertilizzanti è associata a "Efma". Bene però ricordare come le realtà continentali siano molto differenti fra loro per indirizzi colturali e tipologie di prodotti maggiormente utilizzati. Quindi ogni Paese europeo presenta situazioni più o meno diversificate rispetto agli altri.
Esiste però un protocollo di azioni ben precise che le aziende associate devono compiere per assicurare una gestione virtuosa dei prodotti. Ci sono infatti delle "best practice" (pratiche migliori, nda) per tutto ciò che concerne la produzione, lo stoccaggio e il trasporto. Le aziende che sposano questo percorso devono partire da un'autocertificazione per poi venire certificate in via definitiva da "Certiquality" attraverso un apposito disciplinare. Tali sforzi rappresentano un importante valore aggiunto anche dal punto di vista commerciale.
Il processo è ovviamente in itinere: il progetto definitivo verrà infatti presentato all'assemblea dei soci di maggio 2013 e potrebbe partire per il 2014.
 
Proseguirà inoltre la collaborazione di Assofertilizzanti con la Repressione Frodi, al fine di mappare nel modo più completo possibile i casi poco "trasparenti" che si verificano nel mercato. Aspetto fondamentale per l'Associazione è poi quello di poter utilizzare i dati della Repressioni Frodi per meglio analizzare gli scenari. Ovviamente rispettando ogni legge relativa alla privacy.
Il "vecchio" Icqf si limitava infatti alle analisi dei formulati in circolazione, di soci e non. Oggi e in futuro si daranno anche valutazioni sui diversi processi di produzione.

Parte del "percorso qualità" è inoltre basato sulla collaborazione fra aziende produttrici e distributori. Le reti esterne delle società diverranno anche una sorta di network di consulenti a disposizione delle rivendite anche per la cura degli aspetti normativi. Una pratica che verrà proposta a tutti gli associati sarà quella di operare degli "audit" presso i magazzini dei commercianti, non solo per supportarli nelle valutazioni sui prodotti, ma anche per correggere eventuali irregolarità che potrebbero esporre il punto vendita a qualche sanzione. C'è infatti chi parcheggia ancora i muletti a meno di quattro metri dai pallet, oppure non colloca correttamente gi estintori.
Grazie alla vicinanza di queste competenze, anche il lavoro dei rivenditori potrà quindi essere facilitato e reso più sicuro e sostenibile a sua volta.
 
Proprio in tal senso Assofertilizzanti è aperta a qualsiasi contatto con altre associazioni, Compag per esempio (rivenditori), ma anche con il mondo del contoterzismo, il quale mostra esigenze diverse rispetto a quello degli agricoltori.
 
Caterini lancia anche un importante messaggio al comparto pubblico, cioè quello che prende decisioni: in Europa c'è sempre più bisogno di avere dall'Italia interlocutori affidabili e rappresentativi. Serve un ministero sempre più efficace nel farsi carico a livello europeo del rapporto fra decision maker ed esigenze specifiche nazionali.
Un giocatore istituzionale forte e proattivo è infatti il miglior alleato che possano avere le aziende produttrici.
La burocrazia è invece ancora molto pesante. La Direttiva nitrati viene spesso applicata a livello regionale in modo diverso e ciò crea problemi alle aziende e agli utilizzatori.
Dato che il Ministero non è l'entità che decide direttamente, avendo delegato molti temi in periferia. si moltiplica il numero degli interlocutori con i quali interfacciarsi.
 
L'Associazione auspica infine una più capillare collaborazione con la ricerca, per avere sempre evidenze scientifiche solide su cui basare le politiche e il commercio dei propri prodotti.
 
La campagna "Dan"
 
Dan, ovvero "Directly Available Nitrogen". In italiano "azoto direttamente disponibile".
In tutta Europa è stata lanciata una capillare campagna d'informazione spiegando l'importanza della fertilizzazione. Soprattutto, della fertilizzazione corretta.
Ogni chilo di cibo che viene importato dall'Europa implica spesso un uso deprecabile del territorio. Basti pensare ai fenomeni di deforestazione che macchiano diverse parti del Globo.

Ogni anno serve infatti che i Paesi extra-UE coltivino una superficie ampia quanto la Germania per mandare in Europa il cibo che non produce il Vecchio Continente.
Ecco perché sostenere le produzioni interne significa non solo aumentare la redditività degli agricoltori locali, bensì anche e soprattutto ridurre gli usi intensivi dei suoli al di fuori dei nostri confini.
 
I fertilizzanti "Dan" sono formulati come nitrato d'ammonio e assicurano un'iniezione pronta di azoto alle colture, riuscendo a innalzare le rese quando opportunamente dosati e applicati.