A richiamare l’attenzione sul problema è Marco Speziali, presidente di Confai Mantova, che mette in luce come la maggiore presenza dell’insetto si ritrovi dove c’è un uso intensivo del mais, per uso zootecnico o energetico e, di conseguenza, è messa in crisi la rotazione dei terreni. “Attaccando gli apparati radicali – prosegue Speziali – nella fase di sviluppo della pianta e durante l’irrigazione dei terreni si manifesta il danno”.
Fra le conseguenze la perdita totale o parziale della produzione. Maggiormente esposti alla diabrotica sarebbero quei terreni non soltanto che non hanno osservato la rotazione, ma anche che in passato non hanno effettuato trattamenti di contrasto.
Confai Mantova ricorda che i trattamenti eseguiti nel corso della stagione aiutano a ridurre la presenza di insetti anche nell’anno successivo; il rischio di danno alla fioritura esiste solo con popolazioni di adulti significative e in appezzamenti in condizioni di stress; non sono ammessi trattamenti insetticidi in fase di fioritura.
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Fonte: Confai Mantova