Individuare nuove varietà di fragole e piccoli frutti migliori da un punto di vista qualitativo, più gustose e ancora più salubri rispetto alle cultivar tradizionali che risultino però adatte alle condizioni agronomiche e climatiche del Trentino. E' l'obiettivo dell'attività di ricerca che vede impegnato il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali e la Fondazione Mach di San Michele all'Adige che a Vigalzano, nella sede periferica dell'Istituto Agrario specializzata nella ricerca e sperimentazione su fragola e piccoli frutti, hanno presentato con gli esperti del Cra di Forlì e dell'Università di Torino, il progetto 'Liste varietali 2011' che si propone di orientare produttori e tecnici attraverso la valutazione in campo di nuove cultivar.
Il presidente Francesco Salamini ha spiegato che "un'assicurazione verso un futuro possibile per l'agricoltura trentina deve considerare con attenzione la differenziazione varietale e soprattutto la possibilità di introdurre, negli attuali sistemi monovarietali, nuove varietà. Da questo punto di vista la giornata di oggi qui a Vigalzano rappresenta un importante contributo".
Nel corso dell'incontro è stato presentato il progetto nazionale Liste varietali dei fruttiferi. Il ministero per le Politiche agricole e forestali, ormai da diversi anni, promuove questo programma di sperimentazione per la formulazione di liste d'orientamento varietale dei fruttiferi che connette numerose unità operative sul territorio nazionale, che si impegnano a valutare in ambienti pedoclimaticamente molto diversi tra loro e con sistemi produttivi talvolta peculiari colture diverse in ambito frutticolo. E' stato presentato anche il progetto Liste varietali piccoli frutti, coordinato da Giancarlo Bounous, Università di Torino, e il progetto 'Liste varietali fragola', coordinato dal Walther Faedi, Ente Cra, Forlì.
Lara Giongo ha parlato di scelta varietale per il Trentino e di miglioramento genetico dei piccoli frutti e fragola, mentre Daniel Sargent del sequenziamento del Dna della fragola, realizzato nel mese di dicembre scorso, che può velocizzare e focalizzare su tratti chiave i tempi di individuazione di nuove varietà. La giornata si è conclusa con una visita agli impianti sperimentali di Vigalzano e di alcuni produttori.
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Fonte: Fondazione Edmund Mach - Istituto Agrario di San Michele all'Adige