E’ stata presentata ieri a Bologna Cereali Emilia Romagna, la più grande organizzazione di produttori cerealicoli italiana, costituita dall’unificazione delle Op Cereali Romagna, Op Esperia e Op Progeo, e con sede legale a San Giorgio di Piano (Bo). "Forte di una produzione di circa 850.000 tonnellate, di una capacità di stoccaggio di 620.000 tonnellate e di 8.600 soci agricoltori, Cereali Emilia-Romagna - ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni - rappresenta un’ulteriore dimostrazione di come questa regione si configuri come uno dei motori del rinnovamento dell’agricoltura italiana, indicando una strada da seguire anche a livello nazionale, specialmente in questa fase di difficoltà sul fronte dei prezzi pagati ai produttori. Il futuro è sempre più legato alla capacità di aggregarsi e di darsi dimensioni organizzative e commerciali di livello internazionale”. La Regione sostiene queste scelte con il Piano di sviluppo rurale di cui usciranno a breve bandi per circa 140 milioni di euro destinati a sostenere i progetti di filiera.
Per il presidente Raimondo Ricci Bitti “Cereali Emilia-Romagna è uno strumento moderno per affrontare un mercato che ha irrobustito la domanda. Noi cerchiamo di fare lo stesso con l’offerta, per dare ai nostri produttori la migliore collocazione sul mercato dei loro cereali proponendoci come soggetto all’avanguardia e privilegiato nei confronti della produzione, delle Istituzioni, degli acquirenti".
 
Ricci Bitti ha sottolineato l’importanza che l'aggregazione potrà avere “per combattere le speculazioni sui mercati e per dare più garanzie ai consumatori elevando il livello della sicurezza alimentare”.
Cereali Emilia-Romagna ha come soci i Consorzi agrari di Forlì-Cesena-Rimini, di Bologna-Modena, le Cooperative Progeo di Masone (Re), Terremerse di Bagancavallo (Ra) e Padenna di Ravenna ed è presente in tutte le province della Regione Emilia Romagna.