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"Negli ultimi anni il mercato del riso è profondamente cambiato. Innanzitutto sono cambiati gli elementi normativi più importanti ed è cambiata, nel frattempo, la struttura dell'Unione Europea. L'organizzazione comune di mercato adottata a partire dal 2004 ha disegnato un nuovo scenario, riducendo fortemente il ruolo dell'intervento e introducendo il pagamento accoppiato. Anche le regole degli scambi con gli altri paesi sono state radicalmente innovate, con l'abbandono del prezzo plafond ed il passaggio ad un sistema di tariffe doganali fisse. (...)
Un mercato in crescita del quale l'Italia, con il suo primato produttivo di eccellenza, sia nel settore della produzione della materia prima che dell'industria di trasformazione, deve potersi pienamente giovare, a vantaggio dell'intera filiera. (...) Tuttavia, gli scenari positivi non si realizzano a causa di una fortunata serie di eventi favorevoli; sono invece il frutto di un intenso lavoro dei diversi attori della filiera.
- Le istituzioni, che disegnano gli scenari adottando norme adeguate;
- gli imprenditori agricoli, che in questi ultimi anni hanno raccolto la sfida mantenendo gli incrementi delle superfici a riso
- e le industrie di trasformazione, che hanno investito in ricerca, innovazione e differenziazione di prodotto, pionieri di nuovi mercati, sia per il prodotto tradizionale che per i prodotti ad alto contenuto innovativo.
Il riso italiano, però, non ha ancora consolidato la propria affermazione sul mercato europeo, almeno per alcuni segmenti produttivi importanti; la notorietà delle varietà da risotto non è lontanamente comparabile con i risultati commerciali dei tondi e degli indica, per i quali il rischio di non differenziazione rispetto al mercato mondiale è indiscutibilmente più alto. (...)
Le prospettive del riso devono dunque essere valutate sotto tutti gli aspetti; il Consiglio di Amministrazione dell'Ente Nazionale Risi, in vista dell'apertura della campagna di commercializzazione 2007/2008, ritiene che l'Ente stesso sia uno strumento fondamentale che la filiera potrà utilizzare per definire gli obiettivi di breve e di medio periodo e la strategia per conseguirli, con la necessaria concertazione. A questo scopo l'Ente mette a disposizione una nutrita serie di informazioni e di dati sui quali basarsi per analisi settoriali sempre aggiornate e si propone come sede di confronto per consentire all'intera filiera di perseguire una remunerazione proficua del proprio lavoro in ciascun comparto produttivo (...).