"Era un giorno d'estate e non mi ero mosso da Valle - ha spiegato alla Provincia Pavese -. Decisi di sperimentare questa tecnica innovativa con coloranti tutti naturali: feci indigestione di riso a furia di provare e riprovare le varie qualità. Abbinai il riso a una serie di tinture: il come, però, è e rimarrà un segreto".
Marucchi rivela solamente che il riso è tinto di giallo grazie alla curcuma, radice della famiglia dello zenzero. Per far diventare rosso il Carnaroli e il Baldo, invece, si è servito della bietola rossa, mentre per il riso blu Marucchi utilizza lo stesso colorante adoperato per il gelato, in buona sostanza quello noto come Puffo. "Propongo anche il riso marrone, cioè al cioccolato: il "colorante" è, naturalmente, il cacao", chiarisce. Risi gialli, rossi e blu, dunque, che tendono a far apparire fuori moda il nero Venere, noto come il "riso degli imperatori cinesi" e fornito a Marucchi da un'azienda agricola del Vercellese. Le confezioni in vendita in contrada della Valle sono da 500 grammi, con cui si possono cucinare risotti per 4-5 persone. Marucchi propone Carnaroli e Baldo già preparati per i risotti. "Nei pacchetti il riso è abbinato agli asparagi, ai funghi, alle ortiche o alla rucola - aggiunge -. Sono quelli che chiamo i profumi dell'orto, sfruttati già ai tempi delle mondine, quando il risotto si preparava con ciò che si trovava nell'orto di casa". Ma il risicoltore vallese non è solamente l'artefice del riso policromo: nel suo spaccio si trovano i budini colorati a base di farina di riso.
(La foto rappresenta riso colorato per usi non alimentari)
Tratto da Riso Italiano n° 161 - La newsletter di Riso Italiano - Anno 4° - 15/10/2007
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Fonte: Riso Italiano