Linee guida per il fotovoltaico: dalla Scuola Superiore Sant'Anna e dall’Università di Pisa numerosi docenti si pronunciano a favore della proposta di delibera regionale in discussione in questi giorni al Consiglio.

“La decisione sulle aree non idonee all'installazione di impianti fotovoltaici risulta coerente con gli indirizzi delineati e che vanno confermandosi a livello nazionale in tema di utilizzazione delle aree agricole per la localizzazione degli impianti fotovoltaici. In sintesi dimostra che, ancora una volta, la Regione Toscana riesce ad interpretare le indicazioni provenienti dal Governo europeo in una chiave di compatibilità con i principali drivers dello sviluppo locale”.

Lo scrivono sei docenti di diritto ambientale, diritto agrario e legislazione alimentare della Scuola Superiore Sant'Anna e della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Pisa in una lettera indirizzata al presidente della Regione Enrico Rossi. 

I sei firmatari, Marco Goldoni (Diritto dell’impresa agraria e Diritto agro-ambientale -Facoltà di Giurisprudenza, Università di Pisa), Eleonora Sirsi (Diritto agro-alimentare-Facoltà di Giurisprudenza, Università di Pisa), Ilaria Lolli (Diritto ambientale e dello sviluppo sostenibile- Facoltà di Giurisprudenza, Università di Pisa), Alfredo Massart (Diritto agrario, Scuola Superiore Sant'Anna), Eloisa Cristiani (Diritto ambientale e Diritto alimentare - Scuola Superiore Sant'Anna) e Mariagrazia Alabrese (Legislazione alimentare –Veterinaria - Scuola Superiore Sant'Anna), sottolineano come gli orientamenti con i quali la delibera è in armonia si possano cogliere già a partire dalla previsione contenuta nel d. lgs. 387/2003 (“Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell'elettricità”) che, pur autorizzando l'ubicazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici, impone che si tenga conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agroalimentari locali e alla tutela della biodiversità, così come del patrimonio culturale e del paesaggio rurale. Successivamente le stesse linee guida nazionali hanno posto delle limitazioni tese a salvaguardare la rilevanza paesaggistica, ambientale e produttiva di alcune aree del nostro Paese.