L'elevata domanda di materia prima di qualità da parte dell'industria di trasformazione, in particolare dolciaria, ha spinto negli ultimi anni la coltivazione del nocciolo anche al di fuori dei più conosciuti distretti corilicoli come Piemonte, Lazio, Campania e Sicilia. Tutta la frutta secca sta giovandosi di un periodo favorevole affermandosi come settore caratterizzato da buone prospettive di reddito per gli agricoltori, i quali, per contro, vedono man mano svanire i guadagni ottenibili dalle colture annuali tradizionali, come i cereali e le oleaginose.
La domanda di frutta secca è in aumento a livello mondiale anche grazie alle proprietà nutraceutiche di nocciole, mandorle, noci e altra frutta a guscio; tutti alimenti utili se non indispensabili nella riduzione dei fattori di rischio legati in particolare alle malattie cardiovascolari.

 

La coltivazione del nocciolo grazie anche alle nuove cultivar introdotte sul mercato dopo decine di anni di ricerca, che sono più produttive e più resistenti ai rischi climatici, si è estesa di recente in Umbria, Toscana, Veneto e Basilicata quindi in distretti nei quali non esiste un'esperienza tradizionalmente affermata nella gestione degli impianti corilicoli.

 

I migliaia di ettari destinati di recente al nocciolo nelle aree dove prima non esisteva un'esperienza di settore, in aggiunta ai tanti nuovi impianti realizzati dagli agricoltori nei distretti corilicoli tradizionali, richiedono una gestione attenta e consapevole che possa fondare le proprie conoscenze sui risultati ottenuti in campo a seguito di precise esperienze maturate dagli enti di ricerca e dalle università dedite a questo comparto. Tra l'altro nelle zone con antica tradizione corilicola è indispensabile rivedere buona parte delle pratiche agronomiche del passato per adeguarle alle moderne tecniche frutticole e ai cambiamenti climatici.

 

Noccioleto della Fondazione per l'Istruzione di Agraria dell'Università di Perugia

Noccioleto della Fondazione per l'Istruzione Agraria dell'Università di Perugia

(Fonte: Fondazione per l'Istruzione Agraria)

 

Finora i metodi di coltivazione del nocciolo sono sempre stati tramandati di padre in figlio con grande esitazione nell'inserire qualsiasi trasformazione che viene vista come un passo verso l'imponderabile. Tutto ciò ha rallentato l'ammodernamento delle strategie di coltivazione, così da limitare le possibili innovazioni soltanto all'acquisto di nuovi macchinari, senza mai incidere sulle tecniche di gestione e di sostenibilità del noccioleto.

 

Per quanto appena detto bisogna chiedersi quindi: chi insegna a coltivare i noccioli? Chi può aiutare gli agricoltori, sia passati che futuri, ad applicare le migliori tecniche in campo? Purtroppo a queste domande finora non è stata data una risposta compiuta. È pur vero che alcuni tecnici impegnati prima in altri settori hanno cercato di occupare il vuoto di consulenti, spesso improvvisandosi, per carenza di un'adeguata formazione sull'argomento, anche in suggerimenti attinti da varie fonti non sempre scientifiche.

 

Per sopperire a questa mancanza di tecnici preparati sulla corilicoltura moderna è nata un'iniziativa dell'Università di Perugia che ha programmato un master di 1° livello su "Gestione agronomica, ecologica e sostenibile dei noccioleti da frutto". Si tratta di un corso ben strutturato che impegna i partecipanti per un intero anno, alla fine del quale viene rilasciato il titolo di master universitario. La partecipazione consente di acquisire le conoscenze scientifiche e tecniche necessarie per proporsi come figura professionale preparata a operare in qualità di consulente tecnico in questo settore.

 

Si tratta per i laureati del settore di un'occasione per formarsi in un comparto che ha estremo bisogno di professionisti capaci, e che sempre più avrà necessità di tecnici qualificati, che permettano alla corilicoltura di fare quel passo di qualità necessario per avvicinarla ai livelli raggiunti dalle piantagioni per la produzione di frutta da consumo fresco.

 

La scadenza per la presentazione della domanda di iscrizione al master è lunedì 25 marzo 2024. Per avere maggiori informazioni si può consultare il sito dell'Università di Perugia.

 

A cura dell'agrotecnico Moreno Moraldi, Studio di consulenza "ProVerde"