"La bilaterale è un appuntamento importante per l'approfondimento degli andamenti produttivi del settore e per il confronto sull'armonizzazione delle regole fra Ue e Turchia" pone in evidenza il coordinamento che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, informando che alla riunione hanno preso parte delegazioni di Turchia, Italia, Francia, Spagna e rappresentanti della Dg Agri della Commissione Europea.
Sul calo produttivo - ad avviso di Agrinsieme - hanno pesato i sempre più evidenti effetti del cambiamento climatico e l'anomalo andamento meteo, caratterizzato da gelate primaverili, prolungata siccità, temperature superiori alla media stagionale e scarsa impollinazione, ma anche altri fattori, quali i danni prodotti dagli attacchi parassitari di cimice asiatica e cimice del nocciolo e quelli causati dalla fauna selvatica alle colture. Da una parte, quindi, il forte calo produttivo, dall'altra l'incremento dei costi di produzione.
Tutto ciò - conclude il coordinamento - sta intaccando in modo preoccupante la redditività delle imprese, anche se nonostante questi fattori avversi la qualità delle nocciole è buona, i prezzi sono in recupero e l'andamento degli investimenti corilicoli resta in costante crescita soprattutto nelle aree di nuova coltivazione, quali Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Basilicata e Calabria.
Da quanto emerso nell'incontro bilaterale, per l'Italia le previsioni di produzione di nocciole in guscio per la campagna 2021-2022 sono di circa 45mila-48mila tonnellate (a fronte delle 136mila della scorsa annata); in calo anche la Francia, e la Spagna (-55%). Turchia in aumento: il Ministero dell'Agricoltura di Istanbul stima un raccolto di 700mila tonnellate a fronte delle 665mila tonnellate della campagna precedente. Le previsioni di consumo mondiale sono in crescita.
Su tanto è intervenuto Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania: "A ben vedere urge adottare una strategia comune tra i paesi coriliferi Ue per quanto riguarda le avversità climatiche, i problemi fitosanitari e le strategie di difesa di questa coltura, che solo in Campania esprime un potenziale produttivo di circa 45mila tonnellate, pari ad un terzo del raccolto potenziale nazionale". E su tanto Confagricoltura Campania elaborerà un documento regionale di sintesi, che presenterà all'assessore all'Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo.