Si ingrandisce per far posto ad altre celle il sito scavato in grotte sotterranee per la frigo-conservazione delle mele di Melinda, di cui aveva già parlato AgroNotizie qui. Il nuovo lotto è stato ufficialmente inaugurato ieri, sempre all’interno della Miniera Rio Maggiore, a Predaia, dove già nel 2012 era partito il progetto pilota e da allora continua a riscuotere consensi da parte del mondo scientifico internazionale.

L’idea che sta alla base della piccola rivoluzione sostenibile della Val di Non è semplice e non ha controindicazioni: conservare le mele sotto terra, nelle celle ipogee, anziché costruire nuovi spazi in superficie. Un’alternativa eco-friendly, dove l’ambiente che conserva le mele è un isolante naturale che permette di mantenere una temperatura costante e di ridurre i consumi energetici anche del 50% rispetto ai sistemi tradizionali. A tutto questo si aggiungono il risparmio idrico, l’isolamento acustico e l’assenza di impatto paesaggistico.

La miniera Rio Maggiore diventa così un luogo unico e privilegiato che conserva le mele all’interno della montagna, un’area di 80 ettari di Dolomia, costituita da carbonato doppio di calcio e magnesio, la materia prima di cui sono fatte le Dolomiti.  
 
Per creare le celle sono stati scavati circa 90.000 m3 di Dolomia che è stata interamente utilizzata dalla Tassullo Materiali per i suoi prodotti. Un impianto unico al mondo, realizzato per soddisfare la necessità di numerose cooperative di Melinda di aumentare gli spazi a loro disposizione per la conservazione delle mele e poter far fronte alle esigenze di stoccaggio di una crescente produzione.
 
La mela è un frutto che si può gustare tutto l’anno e per far sì che sia sempre disponibile sul mercato, occorre prevedere la giusta conservazione, con spazi dedicati e impianti tecnologici specifici afferma Andrea Fedrizzi,   responsabile marketing del Consorzio Melinda -. Il passaggio alla fase industriale del progetto ha richiesto tre anni di studi e ricerche, condotte in sinergia con importanti realtà accademiche e scientifiche, nazionali e internazionali. Il nuovo impianto per la conservazione delle mele in celle ipogee rappresenta il fiore all’occhiello di una filosofia produttiva sempre più orientata alla sostenibilità; è frutto – conclude Fedrizzi – della costante osservazione della natura che ci circonda ed è espressione della volontà e impegno di tutte le 4000 famiglie che compongono il Consorzio Melinda di rispettare il nostro territorio preservandolo per le generazioni future”.
 
Il progetto ha ricevuto riconoscimenti da tutto il mondo, come il premio Good Energy Award di Bernoni Grand Thornton e il Sodalitas Social Award, assegnato alle iniziative più efficaci nel generare una crescita aziendale sostenibile, consentendo all’azienda di essere annoverata tra gli esempi brillanti da seguire come modello che coniuga perfettamente il business e la sostenibilità.