I contratti di filiera sono diventati oggi 33 e la copertura delle necessità di frumento duro con questo strumento è stimata intorno ai 600mila quintali: il 20%.
Dopo il primo assaggio con il Consorzio agrario di Lucera (Fg), per 40mila quintali, l’amministratore delegato Vincenzo Divella, aveva dichiarato ad AgroNotizie di esser pronto a sottoscrivere almeno 10 contratti di filiera per circa 300mila quintali, pari al 10% del fabbisogno del complesso industriale pugliese, che ammonta a circa 3 milioni di quintali.
”In questo momento ho in mano contratti di filiera firmati da 33 stoccatori che si sono impegnati per un minimo di 311mila quintali di grano duro – ha dichiarato ieri ad AgroNotizie Divella – Avremo come interlocutori questi soggetti imprenditoriali che faranno pervenire agli agricoltori di Puglia e Basilicata i semi certificati alcune varietà di grano duro per le quali abbiamo deciso di lasciare libertà di scelta ai singoli soggetti capofila".
Sempre in ordine al ruolo degli stoccatori Divella dice: "Costoro contano di stringere contratti di coltivazioni per quantitativi ben superiori al minimo impegno, perché con questo strumento hanno trovato il sistema per invogliare gli agricoltori a seminare e sono motivati dalla necessità di non restare con gli impianti vuoti, viste le difficoltà, per una parte di loro, di arrivare a stoccare grano d’importazione”.
I 30 stoccatori si trovano per l’80% in Puglia ed il 20% in Basilicata: “E credo che tutti i contratti di filiera fino ad ora sottoscritti arriveranno a consegnare verosimilmente almeno 600mila quintali di frumento" ha sottolineato Divella.
Entro il 15 gennaio 2017 gli stoccatori dovranno comunicare alla Divella gli ettari seminati a grano duro ed entro il 15 luglio i quintali raccolti.
“Con i contratti di filiera di questa annata agraria - ha ricordato Divella - contiamo di pagare prezzi minimi da 27 a 28 euro al quintale, a seconda degli areali di produzione (collina o pianura) e del tenore di proteine che ci attendiamo, dal 13 al 14%”.
Oltre al prezzo minimo c'è il premio che Divella pagherà a chi riesce a produrre un più alto tenore di proteine: "Ma nel caso i prezzi di mercato saranno maggiori dei prezzi minimi dei contratti di filiera - conclude Divella - pagheremo prima la differenza di prezzo tra i primi ed i secondi, ed in più i premi legati alla qualità del grano duro".