Proprio mentre la Camera dei Deputati ha approvato il decreto legge Enti locali, che stanzia i primi 10 milioni di euro per il piano cerealicolo nazionale, ora passa all'esame del Senato della Repubblica. E mentre la Conferenza Stato-Regioni aumenta i contributi sul primo pilastro per il grano duro.
"Esprimo grande soddisfazione per la visione strategica e le proposte concrete che cominceranno ad essere messe in campo sin dai prossimi giorni, frutto del lavoro del tavolo nazionale della filiera cerealicola convocato dal ministro Maurizio Martina e dello sforzo fatto anche dalla Commissione agricoltura della Conferenza Stato-Regioni per far fronte alla crisi e al crollo dei prezzi del grano delle ultime settimane e salvaguardare gli agricoltori, valorizzando il grano 100% italiano" afferma l'assessore alle Politiche agricole e forestali della Basilicata Luca Braia.
Gli fa eco da Palermo l'assessore siciliano Antonello Cracolici: "Accolta in sede di Commissione Politiche agricole la richiesta della Regione Siciliana di incrementare il capitolo relativo ai pagamenti diretti della Pac per il sostegno accoppiato destinato alle coltivazioni di frumento, un plafond sul quale alla Sicilia toccheranno 7 milioni in più per il grano duro".
Nei prossimi giorni l'assessore Braia in Basilicata convocherà un tavolo della cerealicoltura regionale per aprire un confronto sugli effetti potenziali delle iniziative del ministro Martina. Sul tavolo quanto già fatto, come il sostegno al biologico in capo alle misure agroambientali del Psr della Basilicata 2014-2020.
Pronte anche altre iniziative: un sostegno alla coltivazione da agricoltura integrata per i cereali con semina su sodo o minime lavorazioni con i bandi Psr Basilicata 2014-2020 di prossima emissione; in arrivo anche il sostegno alle filiere di settore e il recupero funzionale dei centri di stoccaggio esistenti in Basilicata e spesso inutilizzati.
"Sono convinto che l'approccio di filiera, che la strategia mette in campo perché si possa raggiungere in tempi brevi l'obiettivo di salvaguardare gli agricoltori dal crollo dei prezzi e contrastare allo stesso tempo l'abbandono delle colture a causa dei costi di produzione troppo alti, sia quello da perseguire" sottolinea l'assessore lucano Braia, che aggiunge: "Il nostro grano e la produzione cerealicola italiana devono riprendere il primato di qualità sia sul panorama nazionale che su quello internazionale".
"La Basilicata - conclude Luca Braia - con più di 117mila ettari coltivati a grano duro e una produzione stimata di circa 29mila tonnellate l'anno, vede oggi a chiusura del bando per l'agricoltura biologica del Psr 2014-2020 un aumento del 125% delle richieste di aiuto per il settore cerealicolo.
Un segnale importante della volontà dei nostri produttori di grano di proseguire nel lavoro di miglioramento della qualità, della tracciabilità, della sicurezza che dobbiamo assolutamente continuare a sostenere".