Un risultato che pone l’Italia al nono posto nella classifica degli esportatori mondiali, con la Spagna top performer per volumi, seguita da Stati Uniti, Brasile, Messico e Paesi Bassi. Davanti all’Italia anche Francia, Cina e Marocco.
Si stima che solo il 5% della produzione nazionale di meloni, valutata in 567 mila tonnellate nel 2014, sia destinata ai mercati esteri. Le importazioni rappresentano tuttavia una quota di appena il 6% dei fabbisogni nazionali - spiega ancora l’Ismea - per un prodotto di cui l’Italia è quasi totalmente autosufficiente.
In un contesto di calo generalizzato degli acquisti di frutta da parte delle famiglie italiane nel quinquennio 2010-2014, con un tasso di variazione negativo dell’1,2% nella media di ciascun anno, i meloni hanno mostrato una maggiore tenuta cedendo, annualmente, solo lo 0,5%.
Le vendite, sul mercato interno, fanno riferimento per l’80% al canale domestico, rappresentato dalla distribuzione moderna (iper e supermercati, discount e libero servizio) e dal traditional trade (piccolo dettaglio tradizionale). Il restante 20% è invece riconducile al canale Horeca, principalmente costituito da bar, ristorazione e food service.
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Fonte: Ismea