Tra tutti i piccoli frutti, il lampone rappresenta quello maggiormente simbolico e con più ampia affermazione. Per approfondire alcuni aspetti di questa coltura, abbiamo intervistato un esperto, Gilberto Molari dei Vivai Molari e Gatti.
Qual è la situazione in Italia del lampone?
"Considerando tutti i piccoli frutti l'Italia è oggi uno dei principali produttori mondiali - spiega Gilberto Molari dei Vivai Molari e Gatti -, facendo registrare una tendenza alla crescita negli ultimi 10 anni. Questo incremento è legato direttamente al sempre maggiore successo riscontrato tra i consumatori che spinge gli agricoltori ad investire in questo settore. Per quanto riguarda il lampone, nel 2013 l'Italia ha prodotto oltre 20 mila quintali su una superficie di 320 ettari circa (dati Istat).
Segnaliamo però che la recente campagna di commercializzazione del lampone tardo estivo-autunnale è stata contraddistinta da valori in rosso. Il trend negativo è da imputare a diverse ragioni: calo dei consumi dovuto alla crisi generale, aumento della produzione di frutta in genere (in seguito al discreto andamento climatico dei mesi di settembre-ottobre), aumento delle superfici coltivate a lampone, con particolare riferimento alle varietà rifiorenti (specialmente quelle più tardive hanno risentito del buon andamento climatico e di conseguenza hanno prodotto in anticipo)".
Quali sono le prospettive produttive per il lampone?
"Oggi è in atto un cambiamento climatico che rende difficile la scelta delle varietà da coltivare, specie nelle maggiori zone produttive d’Europa come ad esempio la provincia di Huelva nel sud della Spagna. Infatti l’accavallarsi di numerose recenti varietà ha creato una pericolosa sovrapproduzione. Per quanto riguarda l’Italia ed il centro Europa, la caratterizzazione delle varietà rimane ancora abbastanza distinta e le epoche di maturazione rispettate".
Qual è il vostro orientamento per il miglioramento genetico del lampone?
"Ho raccolto nelle scorse settimane tutti i risultati relativi alla sperimentazione che stiamo facendo su alcune nuove ed interessanti varietà di lampone rifiorente. La Enrosadira®*, in particolare, ha confermato l’ottimo andamento espresso nel 2013: grande precocità, eccellenti caratteristiche organolettiche, elevata shelf life e ottima produzione. I mercati hanno premiato questa varietà, tanto che i commercianti interpellati hanno cominciato a riconoscerla, rendendosi disponibili a pagare un prezzo più alto (fino a 2 euro) rispetto alle varietà più tradizionali e competitor.
La prova condotta in Trentino, nelle vicinanze di Pergine Valsugana presso l’Azienda Gadler Diego ha messo in risalto i seguenti dati:
- Epoca di trapianto con giovani piantine radicate in torba 10 maggio 2014;
- Coltivazione col sistema fuori suolo in vasi di plastica da 6 litri, disponendo di 3 piante per metro lineare;
- Inizio della raccolta (coincidente con una raccolta superiore a 50 gr. per pianta) è stato il 6 agosto 2014;
- Fine raccolta il 18 novembre 2014;
- Produzione totale di frutti di I° scelta per pianta 1265 grammi;
- Percentuale di frutti di I° scelta sul totale 94,5%;
- Si pone in risalto il periodo di 90 giorni intercorsi dal trapianto all'inizio della raccolta, la quantità di frutta raccolta e la grande percentuale di frutti di I° scelta;
- Trattandosi di varietà molto precoce ricopre un periodo di maturazione poco influenzato dalle variazioni climatiche se non per il finale della raccolta.
La stagione entrante denota già una grande corsa all’acquisto delle piante di Enrosadira®*. Inoltre in primavera verranno poste in coltivazione le prime piante della varietà Castion®* così come di altre selezioni sperimentali avanzate".