A dirlo è Massimo Brusaporci, direttore di Alimos - Alimenta la salute, la cooperativa che coordina il progetto Fruitylife “Frutta e verdura, sana e sicura” istituito per la promozione del consumo di ortofrutta comunitaria, co-finanziato dall'Unione europea e dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali.
Si tratta di un progetto condotto con cinque importanti realtà produttive italiane (Alegra, Apofruit Italia, Conor, Naturitalia e Orogel Fresco), che punta a svolgere campagne di promozione e informazione sull’ortofrutta italiana e comunitaria più in generale, per far comprendere la sicurezza e la qualità dei prodotti provenienti da una filiera presidiata e controllata in ogni passaggio.
"Il consumatore e il suo benessere sono i punti di partenza della produzione ortofrutticola italiana" spiega Brusaporci.
Un esempio recente, affrontato in un convegno in occasione dell’ultima edizione di Macfrut, viene dal Piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile degli agrofarmaci, che conferma come dal 2014 l’agricoltura italiana avrà tre volti distinti: quella in difesa integrata obbligatoria, quella in difesa integrata volontaria e quella biologica. Ciò significa agricoltura rintracciabile, sicura e soprattutto sostenibile e attenta al benessere e all’ambiente, dunque potenzialmente maggior garanzia per i consumatori.
Nel convegno dal titolo “Made in Italy – Rintracciabile, sostenibile, sicuro. Ma il consumatore lo sa?”, organizzato da Image Line, è stata infatti, posta in risalto la necessità di far arrivare tali informazioni al consumatore, obiettivo che il progetto Fruitylife porta avanti dal gennaio 2012 relativamente ad Italia, Francia e Germania. E’ dalla consapevolezza della qualità a 360 gradi del cibo che il consumatore porta in tavola, che i consumi di ortofrutta possono crescere.
L'ortofrutta in Italia
Rappresenta il 20% della produzione agricola e vale circa 11 miliardi di fatturato, caratterizzato da rintracciabilità, sicurezza e sostenibilità: con questi numeri il comparto settore ortofrutticolo italiano è sicuramente uno dei punti di forza del made in Italy in termini di qualità, varietà e salubrità.
La frutta e la verdura italiane provengono da una filiera presidiata in ogni passaggio e sono caratterizzate da un sistema di tracciabilità tra i più rigorosi e severi, che permette di risalire facilmente al produttore di ogni alimento.
Oltre a seguire la rigorosa legislazione dell'Unione europea - molto scrupolosa e attenta alla salute dell'uomo e al mantenimento delle risorse naturali - e la regolamentazione comunitaria in termini di produzione biologica e più in generale di, utilizzo di fitofarmaci, l’Italia – per la sua marcata vocazione agricola – segue regole nazionali e schemi operativi all’avanguardia, che spesso anticipano la normativa Ue.
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Fonte: Alimos