Con un conferimento complessivo di mele per la stagione 2013 di circa 65 mila tonnellate, iConsorzio la Trentina conta 1.300 aziende presenti sul territorio trentino. Fra le varietà che vengono coltivate le più conosciute sono Golden DeliciousGranny SmithGalaRed Delicious e Fuji
La frutta a marchio la Trentina viene distribuita principalmente sul territorio nazionale, anche se raggiunge oltre 40 Paesi tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente.


Per approfondire alcuni temi importanti per il mondo dell'ortofrutta - e della melicoltura in particolare - abbiamo intervistato Simone Pilati, direttore generale di la Trentina.

A proposito di mercati, vendite e trend produttivi, è possibile scattare una fotografia del comparto a livello italiano ed europeo?
"La raccolta 2013 è iniziata con circa una decina di giorni di ritardo rispetto alla media. Dopo una primavera tra le più fredde e piovose degli ultimi anni, l’estate ha proseguito calda e asciutta con favorevoli sbalzi termici tra il giorno e la notte che hanno contribuito ad ottenere un’ottima qualità di tutte le varietà che la Trentina coltiva rendendo le mele colorate, allungate e soprattutto gustose.
A livello generale europeo è stata stimata una produzione in aumento del 7% e quindi un quantitativo nella norma. La Polonia si conferma il primo paese produttore in Europa, mentre Italia, Spagna e soprattutto Francia tornano ad una produzione consona al loro potenziale. Complessivamente si prospetta una domanda e un’offerta con dinamiche più equilibrate nella formazione del valore.

Importante la riduzione della produzione in Germania, che porta ad un potenziale aumento delle esportazioni delle nostre mele verso questo Paese che storicamente apprezza il nostro frutto.
Rispetto al raccolto 2012, colpito dalla gelata primaverile e da numerose grandinate, il raccolto 2013 non è stato colpito da questi eventi. Con soddisfazione abbiamo subito verificato che il consumatore ha fame di mele, soprattutto per quanto riguarda la varietà Gala.
Le vendite sono iniziate subito con un buon ritmo, sia in Italia che in Germania che in Scandinavia, e l’ottima colorazione e gusto ha sopperito alla mancanza di pezzatura della mela".

 
Interessante è l'apertura di nuovi mercati e di potenziali consumatori. Quali sono i Paesi maggiormente interessati?
"Attualmente il mercato internazionale rappresenta una delle chiavi di successo del mercato melicolo. La Trentina esporta il 40% del suo prodotto in 40 paesi tra Europa (principalmente Germania, Spagna, Est Europa e Scandinavia), Nord Africa (Libia, Algeria, Egitto) e Medio Oriente.
Proprio la diversificazione delle destinazione potenziali che la Trentina strategicamente ha perseguito in questi anni è un elemento di forza, che permette alla Cooperativa la Trentina di affrontare con positività la nuova stagione.

Quest’anno, inoltre, abbiamo iniziato l’invio delle mele verso la costa est degli Stati Uniti. Ancora una volta il nostro distretto lo fa in maniera unitaria attraverso un marchio comune. Tutto questo è motivo di grande soddisfazione per la Trentina: soprattutto che le mele che vanno negli Usa provienti dal Trentino Alto-Adige partano tutte dalla nostra cooperativa Valli del Sarca. E' chiaro che questa stagione di vendita verso gli Usa ci serve per conoscere il mercato, le sue potenzialità e soprattutto a superare definitivamente le problematiche tecniche/produttive che vietavano l’accesso delle nostre mele su questo mercato".

 
La Trentina esporta il 40% del suo prodotto in 40 paesi tra Europa, Nord Africa e Medio Oriente

Quali sono le principali linee guida in fatto di sperimentazione e ricerca di nuove varietà?
"Da tre anni la Trentina è impegnata a modificare il proprio assetto varietale, puntando a sfruttare la diversa vocazione e il microclima delle nostre valli di produzione: concentrando le cultivar Golden Delicious nelle zone collinari e sostituendo le stesse nell'areale di fondo valle con la tipologia Gala, Granny Smith, Red Delicious e Fuji.
Il progetto, che ha un arco temporale di 6 anni, è a metà strada e la Trentina con i propri soci agricoltori deve tenere alta l’attenzione sul rinnovo, proprio per avere una composizione varietale più consona ad affrontare al meglio le esigenze di mercato.
A tale scopo, nel corso degli anni, abbiamo sviluppato preziose collaborazioni che hanno portato alla nascita di importanti consorzi che riuniscono le principali Cooperative melicole del territorio Trentino, come ad esempio Cif-Consorzio innovazione frutta. Quest'ultimo è nato con l’obiettivo di verificare le potenzialità delle nuove selezioni sviluppate da istituti di ricerca internazionali e italiani come la Fondazione Mach dell’Istituto San Michele. Recentemente abbiamo preso parte al progetto Novamela, Consorzio nato proprio con l’obiettivo di intraprendere attività di ricerca, sviluppo e valorizzazione di nuove varietà e l’acquisizione dei diritti per la produzione e la commercializzazione di nuove varietà di melo ritenute promettenti".


La richiesta di mele oggi è molto soddisfacente e dinamica. Cosa ci si aspetta per il futuro?
"Si prospetta un aumento di produzione da parte di molti Paesi, in primis Polonia e Turchia. Contemporaneamente è evidente il crescente interesse delle popolazioni al consumo di mele. In questo modo avremo nuovi mercati che vogliono acquistare le nostre mele. Da parte nostra dobbiamo continuare sulla strada della qualità e del servizio per essere attraenti e pronti a questi nuovi consumatori".