Dopo aver osservato i tipici sintomi della virosi nella fase di fioritura delle drupacee (pesco, susino, albicocco) è ora tempo di autodiagnosi, allo scopo di riconoscere eventuali sintomi di Sharka sui frutti. In questo periodo di piena vegetazione, inoltre, sono anche osservabili possibili sintomi fogliari che tendono a ridursi con le alte temperature estive.
Sono questi le indicazioni fornite da Alsia - Agenzia lucana di sviluppo e innovazione in agricoltura, Servizio Difesa integrata, durante un recente incontro tecnico avvenuto.
Nel Metapontino si sono registrati numerosi casi, soprattutto nella zona di Montalbano e Policoro, ma gli esperti non escludono che il virus possa colpire altre zone limitrofe della costa jonica provocando danni economici agli agricoltori.
La Sharka o vaiolatura delle drupacee è una malattia virale (causata dal Ppv Plum pox virus) che provoca i danni maggiori alle drupacee, tanto che in Italia è stata dichiarata malattia da quarantena a lotta obbligatoria (D.M. 29/11/96), dopo uno scoppio epidemico che interessò principalmente Veneto ed Emilia Romagna.
In Italia la Sharka è stata segnalata ormai in tutte le regioni in cui la coltivazione delle drupacee è diffusa.
Attualmente non esistono possibilità di cura delle piante colpite da malattie di origine virale e le uniche possibilità di difesa sono di tipo preventivo.
In particolare, il controllo della malattia si realizza attraverso un rigoroso controllo del materiale di propagazione (che deve essere certificato come esente da virus), un attento monitoraggio di campo, l’immediata estirpazione dei focolai d'infezione e la distruzione della piante infette.
Per limitare la diffusione di questa pericolosa malattia è importante la collaborazione di tutti, laboratori fitopatologici, vivaisti, tecnici e agricoltori, che devono tempestivamente segnalare i casi sospetti all’Ufficio fitosanitario regionale.
Il coordinamento dei sindaci e degli assessori all’agricoltura del metapontino invita la Regione Basilicata ad attivarsi immediatamente nel fornire le opportune risorse economiche per monitorare la presenza della sharka nel comprensorio.
“Mancano poche settimane alla raccolta delle pesche e albicocche - spiega Saverio Carbone, assessore all’Agricoltura del Comune di Policoro - e la fascia jonica con i suoi 10 mila ettari di terreni coltivati è la più interessata di tutta la regione alla raccolta di queste colture.
Oggi però gli operatori del settore lamentano ritardi da parte della Regione, per quanto riguarda gli interventi. Rivolgo quindi un appello alle organizzazioni degli agricoltori affinché, anche loro, si facciano portatori di questa istanza per il mondo agricolo facendo fronte comune per risolvere il problema”.