Gli ettari seminati a grano duro avrebbero segnato quest'anno una contrazione del 27% in Italia. Lo prevede l'Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare che in collaborazione con l'Unione seminativi ha realizzato un'indagine sull'evoluzione delle colture autunno-vernine.
Le previsioni - pubblicate nel trimestrale Ismea "Tendenze" - attestano il nuovo dato di semina a 1,16 milioni di ettari, contro 1,59 milioni indicati dall'Istat per l'annata 2008. Un andamento - sottolinea l'Ismea - cha ha coinvolto tutte le aree territoriali e che vede la Puglia perdere il 25% delle superfici 2008 e la Sicilia, insieme alla Basilicata, arretrare del 21%.
 
Anche per il frumento tenero le previsioni di semina Ismea-Unione seminativi sono orientate a un ribasso, seppure meno consistente. La superficie seminata in Italia nel 2009 si sarebbe infatti ridotta dell'8%, scendendo a 646.000 ettari, da 703.000 dell'anno scorso.
 
In Emilia Romagna, in particolare, prima regione dedita a questa coltura, le semine avrebbero segnato una contrazione del 6%, a fronte di riduzioni dell'1% in Veneto e del 9% in Piemonte. In calo anche la Lombardia (-6%), con perdite comunque nettamente più accentuate al Centro Italia e in Friuli Venezia Giulia.
Due le motivazioni alla base della riduzione delle semine 2009 a frumento. In primo luogo i prezzi che, soprattutto nel caso del grano duro, dopo il forte calo di quest'anno hanno influito negativamente sulla redditività delle aziende agricole, gravate da alti costi di produzione.
 
La seconda componente è quella climatica, con la persistenza delle piogge, nel periodo di semina, che ha rallentato e in alcuni casi addirittura impedito le operazioni nei campi.
 
Frumento. La congiuntura in sintesi
 
Il contesto internazionale
Dopo il sensibile incremento dell’offerta mondiale registrata nel 2008, le prime stime dei raccolti nel 2009 indicano una leggera contrazione. L’impatto della flessione di tale variabile sul mercato non dovrebbe essere significativo. Facendo riferimento alle proiezioni di marzo 2009 dell’International Grains Council per la campagna 2009/10, i consumi dovrebbero risultare in leggero calo (-0,5%) e gli stock mondiali in ulteriore aumento (+6%).
 
Il mercato in Italia
Prosegue la flessione delle quotazioni all’origine della granella di frumento. A questo trend è corrisposta una leggera contrazione dei mezzi di produzione della fase agricola determinando un ulteriore peggioramento dell’indice della ragione di scambio. L’andamento opposto del calo dei prezzi agricoli alla produzione e della crescita dei prezzi al consumo della pasta e del pane, hanno comportato un moderato recupero del margine di filiera. Dal lato degli acquisti domestici di pasta e pane, la domanda rimane sostanzialmente stabile a causa della crescita dei prezzi al consumo.
 
Gli scambi con l’estero
La consistente progressione dei raccolti nazionali nel 2008 ha determinato la riduzione delle importazioni. Nonostante ciò, si è determinato un peggioramento del deficit di bilancio della granella di frumento in ragione del forte incremento dei prezzi unitari all’import. Per i derivati del frumento, nonostante la flessione dei volumi esportati, si registra una progressione dell’attivo di bilancio in ragione della forte crescita dei prezzi unitari all’export.