Campagna 2007/2008: la produzione mondiale prevista in aumento raffredda i prezzi. E' quanto si evince dall'analisi dei mercati internazionali del Bollettino n. 17 del mese di novembre 2007 di Veneto Agricoltura. La produzione mondiale per la campagna 2007/08 viene stimata in leggera diminuzione, ma dovrebbe comunque attestarsi a circa 768 milioni di tonnellate.
Il dato è frutto della riduzione della produzione prevista negli Stati Uniti (-4 milioni di tonnellate), a causa delle rese produttive inferiori alle attese, e in Nigeria, dove la riduzione degli ettari coltivati e la siccità fanno prevedere un raccolto inferiore a quanto inizialmente previsto di oltre 2,5 milioni, con la produzione che dovrebbe attestarsi a circa 6,5 milioni di tonnellate. A parziale bilanciamento di queste perdite, si stima un aumento produttivo in Cina, Etiopia, Federazione delle Repubbliche Russe, Unione Eeuropea, Ucraina, India e Messico. 
I consumi sono stimati in leggero calo, a circa 762 milioni di tonnellate: la diminuzione è da imputarsi al minor consumo di mais negli Stati Uniti, come logica conseguenza della contrazione dell’offerta disponibile. Il commercio mondiale è previsto in leggero aumento a circa 92 milioni di tonnellate: stabili a circa 60 milioni di tonnellate l’export dagli Stati Uniti, cresce leggermente quello dell’India e dei paese africani (Sudafrica, Tanzania, Zambia).
Gli stock finali sono previsti stabili a 110 milioni di tonnellate: diminuiscono di 2,5 milioni di tonnellate le scorte statunitensi, mentre aumentano quelle della Cina (+2,4 milioni di tonnellate), della Russia e dell’Ucraina.
 

Per quanto riguarda invece i mercati europei, nazionali e locali, la produzione di mais nell’Unione europea per la campagna commerciale 2007/08 è stimata in leggero aumento a circa 47 milioni di tonnellate, in virtù di una maggior produzione prevista in Italia e Francia, che ha più che controbilanciato le riduzioni attese in Ungheria e Romania.
Rimangono invariate le stime degli altri aggregati (consumi, export, e stock finali). L’andamento dei mercati nazionali nel mese di novembre si sono caratterizzati per una diminuzione delle quotazioni in seguito alla debolezza della domanda e alle sempre maggiori quantità di prodotto immesse sul mercato dai detentori per la necessità di vendere per colmare le perdite registrate negli ultimi periodi. La scarsa richiesta dei mangimisti, se da una parte è dovuta ad una riduzione dei consumi, dall’altra rappresenta un atteggiamento di attesa per puntare ad ulteriori ribassi. Ciò vale anche per le principali piazze della regione, dove i prezzi del mais sono scesi dai 220-230 euro/t agli attuali 200-206 euro/t, con una contrazione del -10%.

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