Pochi mesi fa si parlava del pericolo della siccità e oggi, dopo un inverno e una primavera avari di precipitazioni, molte regioni risentono pesantemente della carenza di acqua.

Il comparto agricolo, primo utilizzatore della risorsa, è anche il primo a subirne gli effetti.

 

Virare verso l'uso sostenibile della risorsa idrica, coniugando il crescente fabbisogno alimentare con la tutela della biodiversità e il contrasto al cambiamento climatico, è diventato di fondamentale importanza.

 

Innovazione attenta all'ambiente

Underdrip è un sistema di subirrigazione di nuova concezione creato dall'omonima società di Giorgio Rossi, già presidente di un'azienda specializzata nella trasformazione di cereali e legumi in farine e semilavorati destinati a laboratori e industrie alimentari specializzate.

 

Il sistema rende possibile un netto salto di qualità in termini di efficienza irrigua, produttività delle colture e impatto ambientale attraverso la riduzione dei consumi idrici fino al 60% e l'azzeramento delle perdite per evaporazione e scorrimento superficiale tipiche dei sistemi tradizionali.

 

Progetto ambizioso

"Underdrip nasce dalla ricerca di una soluzione innovativa ed efficace utile a vincere la sfida di una crescita sostenibile in campo agricolo" spiega Giorgio Rossi. “Ci siamo focalizzati sull’irrigazione perché è lo snodo che consente alle aziende agricole di gestire le situazioni sempre più frequenti di scarsità d'acqua e di preservare la fertilità dei suoli".

 

Subirrigazione sì, ma diversa 

Il sistema Underdrip, testato in collaborazione con le Università di Piacenza, Cremona e Milano, prevede l'interramento di manichette su file parallele per il rilascio a bassa pressione di acqua e fertilizzanti in corrispondenza delle radici delle colture.

 

L'elemento di novità è la memorizzazione Gps della posizione dell'impianto che permette interventi di manutenzione mirati e una semina successiva precisa.

 

Le manichette poi, sono posizionate a profondità variabile tra i 35 e i 50 centimetri e a interfila ridotta di 70 centimetri, contro i 90 caratteristici di altri sistemi di subirrigazione. Ciò permette di distribuire l'acqua esattamente in prossimità degli apparati radicali. Ne consegue una crescita più profonda delle radici, un miglior assorbimento degli elementi nutritivi e un aumento delle rese produttive.

 

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Il sistema Underdrip consente un'irrigazione calibrata senza dispersioni o sprechi
(Fonte foto: Underdrip)

 

Ulteriore novità sono anche i sensori posizionati sulle file che monitorano il grado di umidità del terreno circostante. Questo permette di avviare o interrompere i processi di irrigazione in base alle reali esigenze delle piante. 

 

La giusta quantità solo dove serve

Nel caso di fertirrigazione, la maggiore efficienza consente di ridurre del 25% i fertilizzanti azotati, azzerare il rilascio di azoto in atmosfera e abbattere del 90% la lisciviazione dei nitrati.

In aggiunta, la non presenza di acqua in superficie inibisce la crescita di infestanti e riduce il rischio per le colture di sviluppare malattie fungine riducendo l'uso di diserbanti e prodotti fitosanitari.

 

Una scelta che protegge il suolo

Il sistema Underdrip permette di beneficiare anche dei vantaggi dell'agricoltura conservativa. La possibilità di eseguire solo lavorazioni superficiali favorisce la naturale capacità del suolo di stoccare anidride carbonica e ne incrementa la fertilità.

 

Oltre 10 anni di sperimentazione hanno provato che Underdrip, associato a tecniche di semina su sodo, garantisce già dal primo anno un incremento della produttività del 10%. Infine, l'irrigazione così condotta, riduce lo stress delle piante dovuto all'eccesso o alla carenza di acqua, creando condizioni ottimali per lo sviluppo vegetativo di qualsiasi coltura.